criminalità

Orta Nova: in 7 degli uomini della banda della marmotta scelgono il rito abbreviato

redazione foggia

Comporterà in caso di condanne la riduzione di un terzo: 7 dei 9 presunti componenti. Sono 7 tra ortesi e ordonesi, 1 torinese e 1 bulgaro

Scelgono il giudizio abbreviato che comporterà in caso di condanne la riduzione di un terzo, 7 dei 9 presunti componenti della “banda della marmotta” composta da 7 tra ortesi e ordonesi, 1 torinese e 1 bulgaro sospettata d’aver fatto esplodere 17 bancomat tra il 14 agosto e il 2 ottobre 2024 colpendo a ripetizione nel Foggiano (5 volte), Barese, Basilicata, Campania, Lombardia e Piemonte. I 9 furti a segno (altri 7 fallirono) fruttarono circa 290mila euro. Il blitz all’alba del 17 dicembre con l’esecuzione di 8 fermi disposti dal pm; il gip non li convalidò ritenendo insussistente il pericolo di fuga, ma dispose la detenzione in carcere e ai domiciliari concordando con la Procura sulla sussistenza di gravi indizi.

Il pm aveva chiesto e ottenuto dal gip il processo immediato per saltare l’udienza preliminare, con prima udienza fissata al 3 aprile davanti al collegio giudicante del Tribunale dauno. In 7 hanno però optato per il rito abbreviato per cui saranno giudicati a maggio dal gup Odette Eronia. I 9 presunti ladri sono accusati a vario titolo di 21 capi d’imputazione: associazione per delinquere, furto e tentato furto, detenzione e fabbricazione di materiale esplosivo, ricettazione e riciclaggio di un’auto Maserati utilizzata per alcuni raid.

In attesa di giudizio Angelo Pallotta, 44 anni, di Orta Nova, ritenuto il capo della banda; i compaesani Gabriele Bruno (20); Antonio Battaglini (37); Pasquale Lagioia (46); Domenico Di Leo (19); Georgi Vasilev Ivanov (28), bulgaro, residente a Carapelle; Lorenzo Di Michele (28), Ordona; il compaesano Leonardo De Luca (52); Diego De Glaudi, 35 anni, della provincia di Torino. I primi 7 hanno scelto l’abbreviato; De Luca e De Gaudi saranno giudicati invece con rito ordinario dal Tribunale. Un decimo indagato a piede libero è un minore la cui posizione è al vaglio della competente Procura di Bari. Parti offese sono i legali rappresentanti delle banche assaltate che potranno costituirsi parte civile. I 9 imputati sono difesi dagli avv. Francesco Americo, Rosario Marino, Luigi Sauro, Francesco Paolo De Santis, Emanuele Zanalda, Davide Gatti, Antonio Attino, Giorgio De Laurentis.

Dei 17 assalti contestati dalla Procura (di cui 3 compiuti la stessa notte nel Nord), 5 avvennero in Capitanata: 14 agosto 2024 alla Bper di San Nicandro Garganico, che fruttò 6300 euro; 28 agosto e 26 settembre a San Nicandro alla Bpm, falliti; 26 settembre alla Bpm di San Marco in Lamis, fallito; 27 settembre 2024 a Ascoli Satriano alla Bpm con bottino di 58mila euro. Consolidato il modus operandi, come scrissero i carabinieri nella nota stampa in occasione dei fermi: sopralluoghi; furti compiuti di notte in pochi minuti; inserimento di carte di credito prepagate intestate a stranieri nelle bocchette degli sportelli bancomat per assicurarne l’apertura e poter introdurre della “marmotta”, l’artigianale pala con esplosivo sulla parte piatta; esplosione; rapido “prelievo” del contante che veniva poi ripulito e riciclato se macchiato dai dispositivi antifurto; fuga in auto prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

Ai 9 imputati si contesta anche l’associazione per delinquere. Pallotta viene ritenuto il promotore della banda: avrebbe “fornito la base operativa per incontri, pianificazione dei furti, preparazione di quanto occorreva; definito i compiti dei sodali nell’esecuzione dei colpi; provveduto a spartire il bottino o al reimpiego”. Di Michele e Battaglini si sarebbero occupati “delle direttive fornite dal capo, eseguendo i furti, individuando gli obiettivi e partecipando alle spese dell’organizzazione”; De Luca avrebbe avuto “il compito di realizzare le marmotte”; Ivanov avrebbe “procacciato le carte di credito prepagate intestate a terze persone, usate per assicurarsi l’apertura delle bocchette di erogazione del denaro per l’inserimento dell’esplosivo”; Bruno avrebbe avuto “il prevalente compito di paolo o staffetta”; gli altri imputati avrebbero partecipato agli assalti.

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