Sabato 06 Settembre 2025 | 15:11

Medici aggrediti al Riuniti: omessa notifica, slitta a gennaio l’udienza preliminare per la famiglia di Natascia Pugliese

 
Redazione Foggia

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«Vi ammazzo, voi due l'avete uccisa, hai beccato la famiglia sbagliata»: la ricostruzione dell'aggressione al Riuniti di Foggia

Ad alcuni imputati non è arrivato l’avviso di fissazione della causa, causando il rinvio al 13 gennaio dell’udienza preliminare nei confronti di 5 componenti della famiglia cerignolana Pugliese (padre, 3 figli e uno zio) di cui la Procura chiede il rinvio a giudizio

Martedì 17 Dicembre 2024, 10:29

FOGGIA - L’omessa notifica a alcuni imputati dell’avviso di fissazione della causa ha causato il rinvio al 13 gennaio dell’udienza preliminare nei confronti di 5 componenti della famiglia cerignolana Pugliese (padre, 3 figli e uno zio) di cui la Procura chiede il rinvio a giudizio accusandoli di aver aggredito e picchiato chirurghi e medici degli ospedali riuniti di Foggia la sera del 4 settembre, dopo aver saputo che la loro familiare Natasha Pugliese di 23 anni era morta durante un intervento chirurgico. Il pm contesta ai 5 imputati i reati di lesioni a personale esercente professione sanitaria nell’esercizio e a causa di tale attività; minacce; violenza privata; danneggiamento della porta d’accesso alla sala medici antistante la sala operatoria; interruzione di pubblico servizio; resistenza a un poliziotto che si frappose tra aggressori e aggrediti, il tutto in concorso con altri soggetti rimasti ignote perché all’aggressione parteciparono decine di persone tra familiari e amici della vittima. Nove le parti offese, tra cui gli ospedali riuniti.

Se l’inchiesta sulla aggressione è giunta all’udienza preliminare, è ancora nella fase delle indagini preliminari quella aperta dalla Procura sul decesso di Natasha Pugliese, ferita la sera del 18 giugno 2024 in un incidente stradale a Cerignola e deceduta nel nosocomio foggiano. Ci sono 21 indagati: 20 medici che ebbero in cura la paziente e per i quali si ipotizza il reato di omicidio colposo in ambito sanitario; e il conducente dell’auto che si scontrò con il monopattino su cui viaggiava la giovane cerignolana, indagato per omicidio stradale.

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