Il caso
San Severo, altro vigneto saccheggiato: ladri via con quaranta quintali di uva
Solo 10 giorni fa ignoti avevano devastato un campo con grappoli da vino
SAN SEVERO - Imprenditori agricoli ancora colpiti nell’agro di San Severo dove evidentemente il controllo del territorio comincia a vacillare. In pochi giorni colpite due grandi imprese del settore vitivinicolo
«E' stato un colpo durissimo scoprire che, proprio alle porte della vendemmia, il frutto del mio lavoro è stato rubato. Stamattina mi sono svegliato con l'amara sorpresa di trovare i miei vigneti saccheggiati: circa quaranta quintali di uva, coltivati con passione e cura per un anno intero, sono scomparsi. Purtroppo non è la prima volta che mi trovo ad affrontare una situazione del genere, ma spero con tutto il cuore che sia l'ultima. Desidero ringraziare di cuore tutti coloro che in queste ore mi hanno chiamato e dimostrato la loro vicinanza e solidarietà», ha affermato Antonio Demaio titolare dele omonime tenute.
L'episodio fa il paio con tanti altri gravi accadimenti che vedono gli imprenditori agricoli dell'Alto Tavoliere, vittime di innumerevoli furti e danni alle aziende, come Raffaele Vassallo, l'agricoltore al quale nei giorni scorsi hanno abbattuto e distrutto i vigneti.
Secondo la Coldiretti le agrimafie continuano ad operare nelle campagne della Capitanata. I comuni maggiormente interessati da questo problema sono Cerignola, Lucera, Orta Nova, Torremaggiore, San Severo, San Marco in Lamis, S. Giovanni Rotondo, Poggio Imperiale, ma il fenomeno è diffuso su tutto il territorio provinciale, con una recrudescenza di fenomeni estorsivi con aggressioni che si stanno verificando a Manfredonia.
La tipologia di furti risulta essere di varia natura. Si passa dalla sottrazione del raccolto dalle piante in campo, dagli asparagi ai carciofi, alle aggressioni per il furto dei mezzi agricoli e/o delle attrezzature e/o del bestiame, dei raccolti già messi su cassoni, o addirittura alla sottrazione dei cavi di rame e del ferro. Molto diffusa è la razzia dei mezzi agricoli con la successiva richiesta di riscatto. Si moltiplicano i furti di rame, cavi elettrici e telefonici in campagna con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per i irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni ortofrutticole che hanno bisogno di acqua. La criminalità mette le mani anche sulle reti di distribuzione irrigua del Nord Fortore del Consorzio per la bonifica della Capitanata, dopo i furti e i danneggiamenti a pozzi artesiani ed aziende agricole che si sono moltiplicati nelle ultime settimane in tutta la Puglia.
Le campagne foggiane sono in balia di gruppi della criminalità, delle agromafie che fanno il paio con le ecomafie, con lo sversamento di rifiuti di ogni genere nei campi, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile.