BARI - «Con il rilascio degli ultimi 2 milioni di metri cubi d’acqua ancora disponibili ad uso irriguo, stasera alle ore ore 19 chiuderà definitivamente la diga di Occhito, il più grande invaso artificiale della Capitanata, nel Foggiano, ma anche il nodo idraulico di Finocchito alle ore 21 sarà chiuso per garantire l’acqua che resta all’uso potabile». A darne notizia è Coldiretti Puglia.
«Si apre così - afferma Mario de Matteo, vicepresidente Coldiretti Puglia - uno scenario critico quanto pericoloso, sia per il rischio che alcuni campi di pomodoro non arrivino a fine produzione, ma a saltare saranno i trapianti degli ortaggi autunno vernini, verdure e ortaggi che vengono messi a dimora in questo periodo dell’anno e pronti al consumo in autunno e nella stagione invernale, perché senza acqua le piantine non avrebbero alcuna garanzia di sopravvivenza».
Intanto - prosegue l’associazione - c'è anche un razionamento di acqua fornita dalle autobotti, con il carico attivo solo in alcune fasce orarie, con il rischio che gli animali nelle stalle non abbiano più acqua per abbeverarsi. Le mucche per lo stress delle alte temperature stanno producendo fino al 30% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali.
«È calamità in Puglia per la siccità grave e perdurante che sta costringendo gli agricoltori all’irrigazione di soccorso con costi altissimi per il gasolio che serve a tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi con le autobotti», evidenzia Coldiretti secondo cui «serve una stretta sulla gestione dell’acqua in Puglia» dove «a causa delle reti colabrodo va perso 1 litro di acqua su 2, uno spreco che non ci si può permettere. I pozzi artesiani stanno franando, mentre altri pozzi a falda superficiale stanno scomparendo, si stanno prosciugando, dopo che la crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle».
«A risentire è tutto il settore agricolo nel 2024 divenuto rovente - afferma Coldiretti - con la frutta e la verdura in campo bruciate dal solleone e i frequenti incendi a macchia di leopardo in tutta la Puglia». Per Coldiretti occorre intervenire «sull'efficientamento delle reti di adduzione e scolo, sul completamento degli impianti, sulla manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali; fino al rinnovo degli accordi con le Regioni Basilicata e Molise».