la strage
Torremaggiore, uccise la figlia sotto gli occhi della madre, per Malaj la difesa chiede rito abbreviato
L'uomo, di origini albanesi, uccise un vicino di casa ritenendo avesse una relazione con sua moglie. Con la stessa arma ferì la moglie e quando la figlia tentò di fermarlo venne accoltellata a morte
FOGGIA - Con l’ammissione delle parti civili è cominciata, dinanzi al gip del Tribunale di Foggia, l’udienza del procedimento a carico di Taulant Malaj, il panettiere accusato di aver ucciso a coltellate, il 7 maggio scorso a Torremaggiore (Foggia), la propria figlia 16enne, Jessica Malaj, e il 51enne Massimo De Santis, il vicino di casa, che riteneva avesse una relazione con sua moglie, e di aver accoltellato quest’ultima. L’udienza segue la richiesta di giudizio immediato della Procura alla quale è seguita la richiesta di giudizio abbreviato della difesa.
Secondo quanto accertato, Taulant, di origini albanesi, uccise De Santis con un coltello nell’androne del palazzo e poi con la stessa arma aggredì la propria la moglie, la 39enne Tefta. Quando la figlia tentò di fermarlo venne accoltellata.
Tefta, pur ferita gravemente, si salvò, mentre la giovane Jessica morì per le ferite riportate. In casa al momento dell’aggressione c'era l’altro loro figlio di cinque anni che non fu aggredito.
Il gip oggi ha rigettato la richiesta di nomina di un interprete presentata dai difensori dell’imputato, gli avvocati Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio, sottolineando che Malaj comprende bene la lingua italiana anche perché è in Italia da molti anni. Ammesse, poi, le costituzioni di parte civile della moglie dell’imputato, Tefta Malaj (anche in qualità di esercente la potestà genitoriale sul figlio minore), difesa dall’avvocato Roberto de Rossi, quella di tutti i familiari di Massimo De Santis, assistiti dall’avvocato Matteo Tenace, e della cooperativa sociale «Il Filo di Arianna», rappresentata dall’avvocato Anna Grasso. I difensori dell’uomo hanno poi insistito nella richiesta di abbreviato, sollevando una questione di legittimità costituzionale di alcune norme processuali e sostanziali. Il gip, dopo ore di udienza, si è riservato su queste ultime richieste ed ha rinviato il processo all’udienza del 16 febbraio prossimo per sciogliere la riserva.