Nel foggiano
Cerignola, omicidio Di Benedetto: È caccia ai due killer
Si torna ad uccidere. Il giovane 29enne è deceduto dopo ore di agonia in ospedale
CERIGNOLA - È deceduto dopo ore di agonia Matteo Di Benedetto, il 29enne vittima di un agguato avvenuto a Cerignola nella notte tra giovedì 21 e venerdì 22. La vittima, sottoposta ad intervento chirurgico all’ospedale “Casa sollievo della sofferenza” di San Giovanni Rotondo dopo un primo ricovero all’ospedale “Tatarella” di Cerignola, non ce l’ha fatta e nel pomeriggio di venerdì scorso è sopraggiunta la morte in seguito alle ferite da arma da fuoco riportate.
Il 29enne, con precedenti per reati vari e attualmente sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il reato di ricettazione, era a bordo della sua auto quando è stato raggiunto dai due sicari ai quali non è riuscito a sfuggire. I colpi dei malviventi hanno raggiunto Di Benedetto all’addome. Prima trasportato in ambulanza presso l’ospedale “Tatarella” a Cerignola, valutata la gravità delle ferite, è stato successivamente trasferito all’ospedale “Casa sollievo della sofferenza” di San Giovanni Rotondo per essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni sono apparse da subito gravi. Nel tardo pomeriggio il decesso.
Il giovane 29enne cerignolano gestiva un pub nella vicina Margherita di Savoia. Le indagini sono affidate alla polizia che nel corso della giornata avrebbero ascoltato parenti, amici e conoscenti di Matteo Di Benedetto.
Gli inquirenti non escludono alcuna pista al momento e le indagini si muovono principalmente su due fronti: da un lato la pista criminale, un possibile regolamento di conti, e dall’altro la pista sentimentale. Di Benedetto infatti aveva precedenti e secondo chi indaga questo potrebbe avere un collegamento molto forte con quanto avvenuto nella notte di venerdì. Inoltre, non si esclude che chi ha sparato probabilmente non volesse uccidere l’uomo ma semplicemente recapitare un avvertimento. Oltre che su Cerignola si indaga anche nel territorio di Margherita di Savoia: non si esclude neppure un collegamento con la criminalità salinara. In ultimo, anche i futili motivi sono al vaglio degli inquirenti.
Quella di un agguato non è una novità in città. A maggio scorso due episodi ravvicinati di gambizzazione si erano verificati in città. Un simile episodio anche a luglio del 2022 in zona Addolorata. Nello stesso mese il duplice omicidio Cirillo, nelle campagne dei Cerignola aveva sconvolto la comunità ofantina. L’ultimo omicidio consumato per le strade della città avvenne circa tre anni fa a luglio del 2020: a cadere sotto i colpi dei killer fu Cataldo Cirulli, 49enne del posto con precedenti.
Quel che stride con questo avvenimento è il fatto che generalmente - ma non è una regola - la violentissima mafia cerignolana non è solita regolare le proprie questioni con l’utilizzo della forza e delle armi da fuoco. Anche nell’ultima relazione semestrale della DIA si precisa in modo chiaro che a Cerignola non vi sono lotte intestine tra clan mafiosi (specializzati in rapine ed assalti a tir) e non vi è alcun interesse a generare attenzione con eventi eclatanti, come una sparatoria in strada.
Seppure le indagini si muovano incessantemente su più fronti, non è detto che la risoluzione del caso possa avvenire in tempi brevi. L’ora dell’agguato e la difficoltà di acquisire eventuali filmati di videosorveglianza potrebbero rappresentare un ostacolo non di poco conto.