Il rebus
Foggia, pannelli solari e niente servizi nella stazione: chiesti lumi a Fs
Il 20 le associazioni cittadine saranno ricevute in Comune. Federservizi: «Nel nuovo bando spariti gli accordi pregressi»
FOGGIA - Per il momento a chiedere che si faccia qualcosa sull’incredibile svista, o piano preordinato, ma comunque imprevisto rispetto agli accordi sulla riqualificazione degli spazi intorno alla stazione ferroviaria - ci sono soltanto le associazioni e il consigliere regionale Giannicola De Leonardis.
La “Società civile” e Capitanata.Neo vogliono capire se e il perchè degli accordi saltati fra Comune di Foggia e Ferrovie dello Stato Italiane: quelli siglati nel 2019 (giunta Landella) prevedevano la realizzazione nelle aree ferroviarie in dismissione di attività di rigenerazione urbana con la nascita di servizi, oltre a opere di collegamento per migliorare l’accessibilità ai rioni Diaz e Martucci e da questi verso il Villaggio Artigiani. Oggi invece il bando pubblicato dalla società Federservizi (gruppo Fsi) non cita nulla di tutto questo. Il bando dal titolo “Italia-Roma: lavori di copertura tetti con pannelli solari - servizi di pubblica utilità” su Foggia prevede soltanto l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle aree retrostanti la stazione centrale dove attualmente ci sono otto binari da tempo inutilizzati.
Le associazioni cittadine hanno convocato un’assemblea pubblica lunedì 12 e chiesto di essere ascoltati dal commissario Vincenzo Cardellicchio: l’incontro è stato accordato per il 20 giugno. «Quali associazioni di cittadinanza attiva e promozione sociale - dice Lucia Aprile, “La Società civile” - riteniamo che sia molto importante prevedere un asse di collegamento tra i due rioni e un’area produttiva altamente frequentata qual è il Villaggio artigiani, sia per i cittadini ivi residenti che per le imprese allocate ed i rispettivi lavoratori. Un secondo fronte di accesso da viale Fortore alla stazione centrale, un progetto da realizzare al pari di quanto Fs non abbia già fatto in altri contesti urbani sia in Puglia che in altre regioni e come è previsto che si faccia a Lecce».
L’associazione di promozione sociale Capitanata.Neo presenterà un progetto di fattibilità al prefetto Cardellicchio che preveda anche l’installazione di pannelli fotovoltaici, ma senza ovviamente trascurare tutto il resto: «Dal nostro punto di vista - afferma Pasquale Cataneo - è una contraddizione il piano di Fs con l’installazione di pannelli fotovoltaici a terra quando il bando prevede che vengano installati sui tetti. Intorno alla stazione ferroviaria - aggiunge - c’è un numero sufficiente di edifici in grado di rispondere alle esigenze del progetto. Riteniamo che questo aspetto vada ulteriormente chiarito nelle more di un progetto che va complessivamente attenzionato per capire innanzitutto se le indiscrezioni venute fuori in questi giorni, e nient’affatto smentite da Fs, trovino conferma».
Anche la Regione interviene a dare manforte al piano: una nota del 10 maggio a Ferrovie dello Stato rafforza il concetto di stazione (non di fermata) sull’alta capacità ferroviaria, inoltre la Regione comunica a Fs di voler «raddoppiare il tratto di raccordo con il secondo terminal», più comunemente conosciuto come “baffo” sul quale transitano i treni che dal Sud della Puglia bypassano Foggia e che un domani sempre più prossimo si ricongiungeranno con la nuova stazione.