Il caso

Ordine dei Giornalisti e Assostampa bacchettano il sindaco di Cerignola

Richiamo al rispetto della libertà di stampa dopo gli attacchi su Facebook di un articolo sui disservizi dell'ospedale Tatarella

CERIGNOLA - «Il sindaco di Cerignola non ha bisogno di scomodare Balzac per colpire i resoconti della Gazzetta del Mezzogiorno sui disagi e disservizi dell’ospedale Tatarella e diffamare i giornalisti. È sufficiente si vada a rileggere la Costituzione, su cui ha certamente giurato, per scoprire che in Italia il diritto di cronaca e la libertà di stampa sono garantiti dall’art. 21».

Così in una nota l’Ordine dei giornalisti e l’Assostampa di Puglia rispondono al sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, che tramite Facebook ha attaccato il giornalista Gennaro Balzano, accusandolo di disonestà intellettuale.

Il 10 giugno il collega Bolzano, sulle pagine della Capitanata, riportava «i disagi degli operatori sanitari e i ripetuti episodi di furti e aggressioni che avvengono nell’ospedale cerignolano».

«Il sindaco - scrivono Ordine e Assostampa - pretende di decidere quali siano le notizie meritevoli di attenzione che il giornale dovrebbe riportare, come l’inaugurazione di nuove attività assistenziali, e quali invece non dovrebbero essere menzionate perché, evidentemente, giudicate scomode dalla sua amministrazione comunale e dalla Asl foggiana». «Dimentica - continuano Ordine e Assostampa Puglia - che la stampa è libera da almeno 77 anni e che i giornali non si fanno dettare la linea editoriale o l’agenda di cronaca né da lui né dalla più alta carica dello Stato».


«La tutela - concludono - di questi principi dovrebbe essere la prima preoccupazione di un sindaco; la seconda quella di arrendersi all’idea che il sacrosanto diritto dei cittadini ad essere informati vale anche per le notizie che non piacciono a chi li amministra. Dunque, al netto degli sfoghi sui social, il sindaco Bonito se ne faccia una ragione: laddove ritenga vi siano gli estremi, si rivolga alle autorità competenti». 

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