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Omicidio dell'agricoltore a Zapponeta: arrestato il presunto killer

 
Redazione online

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Vede i carabinieri e 16enne tenta di ingoiare la cocaina Arrestato un diciottenne

Giuseppe Rendina, già in carcere per il duplice omicidio di padre e figlio, a Cerignola, avrebbe ucciso Giuseppe Ciociola per non saldare un debito di 60mila euro

Venerdì 26 Maggio 2023, 10:29

10:49

FOGGIA - È accusato di essere l’autore dell’omicidio di Giuseppe Ciociola, agricoltore 59enne di Manfredonia (Foggia), ucciso con un colpo di pistola alla nuca il 12 marzo 2022, Giuseppe Rendina, di 45 anni, arrestato dai carabinieri sulla base di un’ordinanza del gip del Tribunale di Foggia.

L’uomo, di Trinitapoli (Bat), è accusato di omicidio e porto illegale d’arma da sparo. Ciociola fu ucciso all’esterno del casolare di sua proprietà nelle campagne di Zapponeta, in provincia di Foggia.

L’ordinanza è stata notificata a Rendina in carcere dove l'uomo è attualmente per il duplice omicidio di Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio di 58 e 27 anni, assassinati il 31 luglio scorso nei campi tra Cerignola e Manfredonia.

Secondo l’accusa il movente dell’omicidio dell’agricoltore sarebbe riconducibile a ragioni di natura economica, in quanto Rendina avrebbe contratto un debito di 60mila euro con Ciociola. Da qui la decisione - ritengono gli investigatori - di ucciderlo utilizzando la stessa arma, una pistola lancia razzi modificata, con cui quattro mesi dopo il 45enne avrebbe ammazzato i Cirillo.

Ciociola avrebbe chiesto a Rendina la restituzione di 60mila euro da lui prestati qualche mese prima, da impiegare in un’attività di ristorazione. Per l’accusa a seguito delle «pressanti richieste di restituzione della somma», Rendina avrebbe ucciso il suo «finanziatore» con un colpo di pistola alla nuca mentre era chinato su un banco di lavoro. Il cadavere sarebbe poi stato nascosto sotto alcuni teli. 

Indagando sull'omicidio di Ciociola, a cui hanno preso parte anche i militari del Gico della guardia di finanza, è anche emerso che nel 2021, la vittima ha beneficiato di contributi pubblici, destinati alle aziende in difficoltà a seguito della pandemia Covid 19, e di ulteriori somme derivanti da agevolazioni fiscali, per un totale di circa 500mila euro.

L’arma non è stata ancora trovata. Anche con Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, Rendina avrebbe contratto un debito. 

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