Il fatto

Cerignola, vigili urbani esclusi dalla processione e scoppia la polemica

Michele Cirulli

La tradizione di «scortare» l’immagine della Madonna di Ripalta è stata interrotta senza un preavviso per ragioni di sicurezza legate all’emergenza Coronavirus

CERIGNOLA - Un rito interrotto, una tradizione non rinnovata e scoppia la polemica tra i vigili urbani di Cerignola ed il vescovo Luigi Renna. A determinare lo scontro l’arrivo in città, dal santuario posto sull’Ofanto, dell’effige della Madonna di Ripalta, patrona del centro. Un’operazione “top secret”, da parte della Curia, per evitare che i numerosi fedeli potessero assembrarsi e rinnovare in negativo quelle prassi contrarie ai decreti del presidente in materia di contrasto alla diffusione del Coronavirus.
«È stato necessario mantenere il riserbo più totale sul trasferimento per evitare assembramenti che, pur manifestando la grande devozione del popolo cerignolano alla “Mamma nostra”, non sarebbero stati in linea con le norme vigenti e avrebbero potuto causare contagio», aveva spiegato il prelato. Solo che di questa faccenda “top secret” se ne è risentito il corpo di polizia municipale guidato dal comandante Francesco Delvino. Gli agenti non ci hanno pensato oltre e hanno inviato una lettera, piccata, al presule stigmatizzando l’esclusione dei vigili dal rituale del ritorno in città – o in campagna – del quadro sacro. Come aveva raccontato il prelato in una nota, al rientro della Madonna di Ripalta c’erano il presidente della Deputazione feste patronali, un piccolo gruppo di Portantini, accompagnati dal rettore del Santuario, don Vincenzo Alborea, scortati dalla polizia di stato, che hanno trasportato la Sacra icona nella Cattedrale.

La tradizione locale – è il ragionamento degli agenti - vuole che siano proprio i vigili urbani, a rappresentanza dell’ente comunale, a “scortare” l’immagine della Madonna di Ripalta. Tradizione interrotta – senza nemmeno preavviso- per ragioni di sicurezza legate all’emergenza Coronavirus. Quindi la lettera, la rabbia e la delusione degli agenti. E questo scambio di cortesia ha creato un vero e proprio caos tra Palazzo di Città e Duomo Tonti, con gli animi piuttosto agitati visto che mons. Renna ha telefonato al commissario prefettizio Umberto Postiglione per informarlo dell’accaduto e delle critiche a suo carico, ritenute ingenerose.

La polemica è stata aspra e sono stati diversi i tentativi affinché nulla trapelasse. Non è da escludere, in questo senso, che per rimediare il vescovo Renna possa celebrare una messa in suffragio dei poliziotti municipali. Al di là dei torti e delle ragioni, rimane alta la conflittualità tra la Chiesa locale e pezzi di città e soprattutto tra istituzioni che, fino a qualche mese fa, sembravano andare più che d’accordo.

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