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Al policlinico di Foggia
29 Gennaio 2019
Il pancreas artificiale è stato applicato al Policlinico di Foggia a un paziente di appena 7 anni affetto da diabete mellito tipo 1. L'importante risultato è stato conseguito dalla struttura complessa di Pediatria universitaria diretta dal prof. Angelo Campanozzi. «La dottoressa Matilde Cioccia, responsabile della Diabetologia Pediatrica – informa una nota – ha applicato questa nuova tecnologia sul piccolo paziente». Analogo obiettivo si prospetta per i pazienti di età più adulta, in cura presso la struttura complessa di Endocrinologia Universitaria: «Il dottor Giuseppe Picca – informa ancora il Policlinico - ha avviato i primi diabetici adulti a tale tipo di trattamento». Il pancreas artificiale è dunque una realtà per l'ospedale foggiano: «Un trattamento sicuro ed efficace per le persone con diabete mellito tipo 1 e che prolunga di ben due ore e mezza ogni giorno il periodo di “normoglicemia” in confronto agli altri trattamenti.
Ciò consente di ottenere un miglior controllo della glicemia nei pazienti con diabete 1, obiettivo importante per ridurre il rischio di complicanze croniche e per evitare i pericolosi episodi di ipoglicemia». «Questo sistema ibrido ad ansa chiusa, detto anche pancreas artificiale, in modalità Automatica, modula il rilascio di insulina basale in modo che la glicemia rimanga in un range ottimale. In definitiva regola in autonomia il livello di zuccheri nel sangue, abbassandoli quando sono troppo alti e non facendoli scendere ulteriormente se tendono al basso. E questo è esattamente ciò che un diabetico cerca di fare personalmente nel suo quotidiano», sottolinea la prof. Olga La Macchia, direttore della struttura complessa di Endocrinologia Universitaria. Il pancreas artificiale si compone di un sensore che rileva in modo accurato la glicemia ogni 5 minuti, un microinfusore che infonde insulina e un algoritmo che fa parlare tra loro sensore e microinfusore, “decidendo” le unità di insulina da erogare sulla base dell’andamento glicemico. Il paziente che utilizza il pancreas artificiale delega la decisione sull’infusione di insulina basale ad un microprocessore particolarmente abile nell’aggiustare il dosaggio della terapia alle esigenze dell’organismo e deve essere adeguatamente formato alla gestione di tale device, ad opera di un team esperto.
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