società
Elicotteri o aquiloni, così i genitori «rovinano» i figli
Più che protettivi o giocherelloni, dovrebbero essere capaci di accettare una cosa semplice e difficile insieme: che i figli se la cavino da soli. Almeno nei piccoli problemi di ogni giorno
L’umanità si è sempre arrovellata intorno alla questione: Come passare il tempo? Una volta semplicemente ci si annoiava, oppure si lavorava, oppure si studiava e si studiavano le nuvole e gli astri, oppure si restava con il naso all’insù a fantasticare.
Ora i genitori hanno deciso di impegnare i propri figli con attività complesse, a volte tanto fitte da togliere tempo e respiro: corsi di danza, di cucina, di tennis, di pittura, di canto. E compagnia cantando.
Ora i genitori hanno deciso di impegnare i propri figli con attività complesse, a volte tanto fitte da togliere tempo e respiro: corsi di danza, di cucina, di tennis, di pittura, di canto. E compagnia cantando.
Avete mai osservato gli adulti che accompagnano i figli a scuola? A parte l’uso compulsivo dell’auto, anche per fare cento metri, portano sempre lo zaino degli alunni sulle spalle. È un gesto naturale, talmente consueto che nessuno ci fa più caso, è un segno dei tempi. Tuttavia il gesto ci fa riflettere sul ruolo dei genitori nei nostri tempi convulsi. Dovremmo imparare a non regalare sempre tutto, a far sì che i bambini imparino il valore della conquista, nelle piccole così come nelle grandi cose.
I genitori sono impigliati totalmente nelle attività dei figli. Concedere ai piccoli un pizzico di indipendenza sembra una grave negligenza. Gli adulti seguono, spesso in incognito, tipo agenti segreti h 24, i figli alle feste di compleanno, nelle aree giochi, a fare acquisti. In città anche attraversare la strada crea scompiglio. Sono genitori elicotteri che volteggiano rumorosamente sulla testa dei propri figli pronti a fare qualunque cosa: dallo sbucciare un frutto all’aprire la bottiglietta d’acqua, dall’allacciare le scarpe a tirare su la zip e così via. È una generazione di genitori ansiosi che ritiene alcune semplici operazioni, come una festa, una partita di calcetto, una passeggiata, un avvenimento irto di difficoltà spesso insormontabili. Questi genitori elicotteri sono capaci di chiamare in modo compulsivo per un numero esagerato di volte gli organizzatori della festa per la domanda di rito: tutto bene?!
Per non parlare del delirio delle chat di classe. Un modo che doveva essere semplice e geniale per tenere tutte le attività scolastiche sotto controllo si è trasformato in un incubo. Oramai i messaggi sulle chat scolastiche possono raggiungere il numero spropositato di un centinaio. Spesso si assume, a tempo determinato, uno speciale segretario solo per provare a tenere sotto controllo le chat.
Esiste anche un’altra categoria di genitori, i genitori aquiloni. Si riconoscono da lontano: sono bambini tra i bambini, si riconoscono per la loro «capacità» di giocare con i propri figli. Più che adulti questi genitori sembrano bambini cresciuti. Adulti che si sforzano di fare i bambini ma che spesso rivelano il loro aspetto di adulti a 360 gradi.
In ogni caso la crisi dei giovani potrebbe essere causata dal passaggio da una infanzia senza autonomia e super tutelata a un mondo fatto di strutture e di controllo. Se priviamo i ragazzi della possibilità di esplorare il mondo reale senza genitori, senza elicotteri sulla testa o aquiloni tra le mani, può accadere che i ragazzi perdano la fiducia in sé stessi restando chiusi a casa a fissare i loro smart-phone.
In ogni caso la crisi dei giovani potrebbe essere causata dal passaggio da una infanzia senza autonomia e super tutelata a un mondo fatto di strutture e di controllo. Se priviamo i ragazzi della possibilità di esplorare il mondo reale senza genitori, senza elicotteri sulla testa o aquiloni tra le mani, può accadere che i ragazzi perdano la fiducia in sé stessi restando chiusi a casa a fissare i loro smart-phone.
A proposito di telefonini in Inghilterra un gruppo di genitori ha condotto una battaglia interessante. Ha fatto installare nel proprio villaggio delle linee telefoniche fisse, proprio così, le vecchie linee telefoniche del passato, affinché tutti, a partire dai ragazzi, potessero comunicare e programmare le loro giornate. Ritorno nel futuro: l’esperienza è stata coronata da successo. I genitori, più che elicotteri o aquiloni, più che protettivi o giocherelloni, dovrebbero essere capaci di accettare una cosa semplice e difficile insieme: che i figli se la cavino da soli. Almeno nei piccoli problemi di ogni giorno.