L'analisi
Narratore-pacifista, Gianni Rodari e il mondo bambino
Proprio ora, con un Presidente americano che si muove sulla scena mondiale come un piccolo imperatore, la cultura americana ha scoperto il più celebre autore italiano per bambini: Gianni Rodari!
Da oltre 40 anni un poeta bambino si aggira per il mondo. Ora Gelsomino Rodari, che dice sempre la verità, è sbarcato nel paese dei bugiardi! Proprio ora, con un Presidente americano che si muove sulla scena mondiale come un piccolo imperatore, la cultura americana ha scoperto il più celebre autore italiano per bambini: Gianni Rodari!
L’affare è serio. Se un giorno Giovannino Perdigiorno dovesse incontrare per caso nelle caotiche vie della Grande Mela il Tycoon in persona che cosa può succedere? Lo scopriremo solo leggendo la nuovissima edizione di Favole al telefono di Gianni Rodari esposte in bella mostra nelle vetrine delle principali librerie di New York. E non finisce qui! È uscito di recente sul New York Times un articolo che parla della avventura umana e professionale di Gianni Rodari. L’articolo a firma di Mac Barnett indaga il suo saggio più famoso: La Grammatica della Fantasia. Rodari spiega, con ironia e leggerezza, la sua visione dell’educazione: l’obiettivo dichiarato è il benessere psico fisico del bambino. La sua teoria è sintetizzata così: «Perché impegnarsi nell’insegnare tra le lacrime le regole che possono essere apprese per gioco?».
Gianni Rodari venne a Bari, per gioco, in un gelido febbraio di tanti anni fa. Nessuna autorità di allora si accorse della sua presenza. Era la fine degli anni ‘70. Rodari era per la cultura ufficiale di allora un emerito sconosciuto. Venne a Bari grazie all’invito del CIDI diretto allora dalla professoressa Alba Sasso. A quei tempi Sanremo aveva un presentatore che avrebbe fatto fortuna in altri campi, Beppe Grillo, e una giovanissima cantante esordiente Anna Oxa. Ricordo di quell’incontro lontano in una scuola elementare della città, una persona semplice e geniale che nel confronto con gli alunni era unico. Emanava naturalmente un fluido speciale dal quale i più piccoli restavano ammaliati. Gli adulti non capivano.
Rodari ebbe un destino non sempre felice: figlio della guerra, di famiglia umile, suo padre faceva il panettiere, ricevette il 6 aprile del 1970 il prestigioso premio Andersen. Nonostante il riconoscimento, venne scomunicato dalla Chiesa perché comunista. In realtà Gianni è sempre stata una persona libera, giornalista per necessità, autore per bambini per vocazione: il 10 settembre del 1950 esce il primo numero del settimanale per bambini il Pioniere dove è chiamato a collaborare.
Da allora la sua attività di originale narratore, pedagogista, poeta, scrittore non avrà tregua.
È un vero peccato che la fine lo coglie, nel pieno della sua attività creativa, ad appena 60 anni. Comunque l’arte sopravvive ai suoi autori. Oggi Bari e la Puglia sono tra delle capitali del teatro per l’infanzia, le sue opere, grazie a eccellenti traduzioni vivono in sempre nuovi Paesi, dall’America al Cile.
Rodari, il comunista mangiato dai bambini, ha speso la sua vita parlando ai ragazzi di pace, di giustizia sociale, di razzismo e di solidarietà. Nessuno lo aveva fatto prima di lui. Sotto il ventennio i libri per bambini parlavano della guerra giusta e della superiorità della razza. Grazie a Gianni Rodari abbiamo fatto, come comunità nazionale, un enorme passo avanti. Più di dieci anni dopo la sua fine Daniele Pennac scriveva tra l’altro nel suo saggio più famoso Come un romanzo: «Il verbo leggere non sopporta l’imperativo». Parole Sante ma…
Ricordiamo, per onestà intellettuale, che il primo a scrivere questa frase fu il figlio del panettiere di Omegna. A metà strada tra la luna di Kiev e la grande mela di New York c’è una stella che continua a brillare. Grazie Gianni.