L'analisi
Dal mattone alla cultura, Giuseppe Degennaro imprenditore visionario
Nel ventennale della scomparsa del Senatore Giuseppe Degennaro, avvenuta il 23 ottobre 2004, emerge con forza il ricordo di una delle figure più poliedriche e versatili che il panorama imprenditoriale, politico e sportivo pugliese abbia mai conosciuto
Nel ventennale della scomparsa del Senatore Giuseppe Degennaro, avvenuta il 23 ottobre 2004, emerge con forza il ricordo di una delle figure più poliedriche e versatili che il panorama imprenditoriale, politico e sportivo pugliese abbia mai conosciuto. Degennaro non fu semplicemente un politico e un imprenditore di successo, ma un vero e proprio rinascimentale dei tempi moderni, capace di emergere in ambiti sorprendentemente diversi tra loro.
Nato a Bitonto nel 1940, dimostrò fin da giovane una curiosità intellettuale e una capacità di visione che lo portarono ad affermarsi nel campo dell'edilizia come un pioniere e un innovatore. Le sue creazioni, dal Baricentro a Barialto, dall'Interporto ai numerosi edifici che hanno ridisegnato lo skyline di Bari, testimoniano non solo la sua abilità imprenditoriale, ma anche una profonda comprensione delle dinamiche urbane e commerciali. Ogni progetto portava l'impronta della sua visione: audace, funzionale e orientata al futuro.
Ma l'irrequietezza creativa di Giuseppe Degennaro non si fermava al mattone. Con la stessa passione e determinazione con cui progettava edifici, decise di occuparsi di formazione. La fondazione dell'Università LUM, che oggi porta il suo nome, rivela un aspetto fondamentale della sua personalità: la convinzione che il progresso economico e sociale passasse necessariamente attraverso la cultura e la formazione. In questo progetto, non fu solo un finanziatore, ma un vero e proprio architetto di conoscenza, plasmando un'istituzione che rifletteva la sua visione di un Mezzogiorno competitivo e all'avanguardia. Oggi l’Università LUM con i suoi percorsi formativi (Giurisprudenza, Economia, Medicina e Chirurgia e Ingegneria) è la realizzazione di un sogno interrotto da una morte prematura quanto imprevista.
Forse l'aspetto più sorprendente della sua personalità era la sua passione per la vela. Non si trattava di un semplice hobby: il Senatore raggiunse l'apice di questo sport, conquistando per ben due volte il titolo di campione del mondo della classe «Two tonner». Questa impresa sportiva non era scollegata dalla sua vita professionale, ma ne era piuttosto un'estensione naturale. La vela richiede infatti molte delle qualità che Giuseppe Degennaro aveva affinato nel mondo imprenditoriale: strategia, capacità decisionale rapida, resistenza sotto pressione e, soprattutto, la capacità di leggere e anticipare i cambiamenti.
Un aspetto fondamentale della personalità poliedrica del Senatore Degennaro, che permeava tutte le sue attività, era il suo profondo impegno meridionalista. Egli credeva fermamente che il Sud avesse le potenzialità per diventare un motore di crescita per l'Italia intera, ma che queste potenzialità fossero spesso frenate da politiche miopi e da una narrazione che tendeva a sottovalutare le risorse del territorio. Il suo meridionalismo non era retorico o nostalgico, ma pragmatico e orientato al futuro. In ogni sua iniziativa - che fosse la creazione di infrastrutture commerciali, la fondazione di un'università, o l'investimento nel settore mediatico - egli vedeva un tassello di un mosaico più ampio: la costruzione di un Sud dinamico, innovativo e capace di competere su scala globale. Il suo approccio era quello di dimostrare con i fatti, più che con le parole, le capacità del Mezzogiorno.
Per questo si definiva «un imprenditore prestato alla politica» e non viceversa, e utilizzava la sua storia imprenditoriale per dimostrare la capacità del Mezzogiorno di essere protagonista del proprio destino.
La famiglia ricorderà Giuseppe Degennaro con una messa che si terrà oggi alle ore 19.00 nella chiesa di San Ferdinando a Bari.