la riflessione

La bambina-benzina e quell’infanzia negata sotto il cielo di Puglia

Paolo Comentale

Sembra Alice nel Paese delle Meraviglie. Ma non c’è il Coniglio Bianco, c’è solo un gran caldo bestiale. A fare il benzinaio oggi qui, c’è…… una bambina!

È estate piena, sotto il grande cielo di Puglia corro verso l’ultimo festival possibile, spensierato e felice. Ad un tratto mi accorgo che lampeggia la riserva e mi fermo al primo distributore.

Lungo la strada, costeggiata da pittoreschi muretti a secco, ecco tre colonnine di carburante perse tra la luminosa campagna di ulivi nella terra dove la natura è colore. Sembra un avamposto perso dal nulla al nulla.

Mi fermo davanti al distributore sollevando una nuvola di polvere. Mi guardo intorno.

Non c’è nessuno. Altissimo su di un cielo di cristallo si leva il canto delle cicale. Il caldo è assai, si boccheggia. Nessuno in giro. Sembra una stazione-fantasma. Poi all’improvviso, come emersa dalla nube di caldo torrido, ecco avvicinarsi di corsa una bambina. Avrà scarsi dieci anni, i jeans scoloriti e strappati alla moda. La maglietta delle Wings con i colori di plastica e i sandali di gomma ai piedini.

Mi guarda con uno sguardo già adulto e mi fa:

«Quanto facciamo!?»

Eccola, è lei. È la bambina-benzina!

Sembra Alice nel Paese delle Meraviglie. Ma non c’è il Coniglio Bianco, né il Cappellaio Matto né tanto meno la Regina di Cuori. C’è solo un gran caldo bestiale. A fare il benzinaio oggi qui, sulla radiosa strada delle vacanze, in uno dei luoghi turistici più rinomati del Paese c’è…… una bambina!

Rimango stupito aggrappato al volante nella mia piccola cella di aria condizionata a palla. E penso che questa è anche la terra dove è morta di fatica Paola Clemente una bracciante che faceva onestamente il proprio lavoro. Forse abbiamo dimenticato troppo in fretta la penombra dei diritti che abbiamo attraversato. Che stiamo ancora attraversando.

Bambina-benzina ha fatto diligentemente il pieno ed ora è lesta a pulire il vetro polveroso. Per arrivare al parabrezza si deve sollevare per forza sulle punte, ma non è una ballerina. Non c’è nulla di elegante nel gesto, c’è solo una grande fatica che una bambina non dovrebbe fare mai. Ha una età nella quale dovrebbe solo studiare e giocare. E sognare.

Provo a chiedere…

«E la scuola?»

Ride bambina-benzina. È bello sentirla ridere, ha una risata luminosa e scintillante.

«Che domande! Niente scuola. È estate. Ora siamo in vacanza!»

E fugge veloce via.

E io riprendo la strada delle vacanze…

Vacanze?!

Pochi sono i bambini fortunati che possono godere delle vacanze. La povertà evidente, nonostante i patetici proclami dei governi in carica, non diminuisce. Addirittura a volte aumenta. Aumentano gli incidenti sul lavoro, l’evasione e la dispersione scolastica. Nella terra dei matrimoni di lusso con elefanti al seguito, delle Masserie da dodici stelle, accade che una bambina passa le vacanze sotto il sole d’agosto accanto a una colonnina di benzina. E sembra tutto normale.

Nella Puglia dei miracoli accanto a Resort di lusso che si trasformano magicamente addirittura in città, e le città si degradano a una selva ardente di Bed & Breakfast, i bambini passano gran parte delle vacanze a casa.

A monte balcone.

Nella indifferenza generale perché, si sa, i bambini non votano!

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