L'editoriale
Quest’anno è andata così: un San Nicola senza botti in attesa del botto vero
Gira voce che il vero botto potrebbe però arrivare davvero. Si sussurra di una lettera apocrifa del Santo di Myra. Chi l’ha vista ha letto «Sos - help me»
In mancanza quest’anno dei tradizionali botti che accompagnano la festa di San Nicola a Bari e mentre cani, gatti e affini ringraziano il Patrono, si cerca il botto che possa restituire la dignità di grande caos alla sagra. Fors’anche solo per evitare la iattura popolare che, se la festa non è accompagnata da boati arrizzapelle (scritto alla barese), vede sfortune e disgrazie dietro l’angolo.
Pare, a giudicare dall’andazzo, non ci sia che l’imbarazzo della scelta. Per esempio, il Decaro che si è presentato lacrimante al corteo storico. Un presagio? Buona o cattiva sorte in arrivo? Dobbiamo fare gli adeguati tipici scongiuri? Secondo il pensiero dei principali candidati alle prossime ormai vicinissime elezioni comunali ciò può avere diversi significati. Vediamoli, così anche l’elettore più recalcitrante potrà meglio orientarsi in una scelta consapevole del voto (a meno che non si offrano un po’ di soldi per cui la scelta è poi fatta con la consueta convinzione). Il Decaro lacrimante dunque: per Vito Leccese, detto Vito Leccese, trattasi di miracolo certo, tanto che il candidato di Pd e altre mille liste, sta già organizzando torpedoni di fedeli con, compreso nell’offerta, viaggio, alloggio, momento di adorazione e aperitivo chic. Secondo Michele Laforgia, detto Michele Laforgia, (5Stelle e Convenzione) invece i dubbi sarebbero leciti. O meglio - fanno sapere dall’entourage - l’Avvocato pensa che per quanto fatto di buono dal sindaco negli ultimi dieci anni ci potrebbe essere una spiegazione sovrannaturale da appronfondire nell’ambito di dibattiti dedicati. Ma al contempo - è il sospetto che avanza Laforgia -, per quanto fatto dal sindaco negli ultimi dieci anni, viene da piangere anche a lui. Quindi si sta organizzando un primo incontro con l’immancabile proiezione di film (titolo ancora da scegliere, di certo produzione estera) cui parteciperà una star della televisione: Luciano Canfora.
A destra, Fabio Romito, detto Fabio Romito, è talmente scettico che ha già mandato le carte alla commissione antimafia di Città del Vaticano. Si aspettano provvedimenti duri e due/tre gendarmi sono stati visti aggirarsi, con l’alabarda e i mutandoni, tra i venditori di ghimeridde.
Infine Sabino Marco Mangano, detto Sabino Marco Mangano, in gioco con Oltre - Movimenti civici associati, che però ancora non ha fatto sapere.
Il botto potrebbe essere non politico, ma commerciale. Tra i pellegrini che infatti questi giorni affollano un ampia fetta della città (mentre l’altra, più ampia, è totalmente bloccata dal traffico) non si parla d’altro se non del registratore di cassa che - finalmente - ha acquistato la mitica signora Nunzia da Bari vecchia, regina incontrastata dei pastai mondiali. Adesso che è una vera imprenditrice, anche lei, come tutti gli altri comuni imprenditori, potrà finalmente avere i controlli fiscali. Pare, con sua grande gioia.
Beninteso, al momento in cui siamo andati in stampa (ieri sera) i tradizionali botti non erano più in programma. Ma a Bari ogni minuto è una sorpresa. Non si può escludere a priori infatti che petardi, mortaretti e tric-trac siano fatti esplodere nella notte - come avviene da anni - dai numerosi fedeli, anzi fedelissimi dei quattordici clan mafiosi che con discrezione e passione animano i vari quartieri del capoluogo pugliese, la città meno mafiosa del globo terracqueo, fatta eccezione per Bogotà. Non si esclude qualche «stesa» per esaltare l’atmosfera festosa.
Ma il botto, saltando di palo in frasca, potrebbe essere rappresentato dall’assenza a questa tornata elettorale di «Sud al Centro», il movimento di popolo che faceva capo a tal Sandrino Cataldo, detto tal Sandrino Cataldo. Il leader e statista ha infatti altro per la testa, mentre molti degli adepti, si sono già da tempo riciclati per uscire dalla porta del Comune e rientrarci dalla finestra. Staremo a vedere.
Ci potrebbe essere il botto calcistico, col Bari che dopo un campionato da Champions ora si trova a un bivio esaltante: o retrocedere direttamente o tentare di non retrocedere ai playout. Tutti col fiato sospeso fino a domani. Questa volta il miracolo appare arduo anche per San Nicola.
Di fatto la sagra è così, tra acrobati, ballerine, giornalisti emozionati, panini, pancette, birre e rutti. Gira voce che il vero botto potrebbe però arrivare davvero. Si sussurra di una lettera apocrifa del Santo di Myra. Chi l’ha vista ha letto «Sos - help me», ma i domenicani l’hanno secretata.