La riflessione

Il «G7» in Puglia e il mondo che verrà (quaggiù)

Rosario A. Polizzi

I leader dei sette Paesi più industrializzati del mondo (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti) e l’Unione Europea saranno presenti qui, nel nostro mondo pugliese

A giugno, la Puglia ospiterà il grande evento del G7. I leader dei sette Paesi più industrializzati del mondo (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti) e l’Unione Europea saranno presenti qui, nel nostro mondo pugliese.

Incontri con all’ordine del giorno grandi temi che saranno posti sui vari tavoli di discussione, più o meno approfonditi, e tutti si augurano che emergano percorsi politico-economici utili per i territori rappresentati. Ma poi, alla Puglia, quali benefici derivati da un tale consesso? Le istituzioni territoriali e la politica sono pronte a raccoglierne i frutti quando tutto sarà finito e gli amici se ne saranno andati?

Immaginiamo allora cosa vedremo guardandoci attorno il giorno dopo, quando cioè spente le luci ci guarderemo attorno. Qualcuno ha comprato i quadernetti su cui annotare le cose da fare per la Città metropolitana e la Puglia tutta, perché gli effetti della festa non si esauriscano nello «spazio di un mattino»?

Non ci sono certezze, ma, per esempio, possiamo sperare in una ulteriore «internazionalizzazione» dei nostri aeroporti? E poi possiamo pensare concretamente a una rete ferroviaria operativa più capillare e che valorizzi più in profondità la grande potenzialità turistica della nostra regione? Un discorso a parte verrebbe da fare per la viabilità stradale, in quanto a sicurezza, unitamente al miglioramento delle indicazioni, soprattutto per le località di grande interesse turistico, culturale ed ambientale, ma anche storico, molto spesso dimenticate e ancora oggi di difficile localizzazione.

Agli illustri ospiti, per ultimo ma non da ultimo, è stato chiaramente sottolineato di quale importanza, assolutamente pratica ma anche storica, sia fare nascere in Puglia progetti aventi visione di cooperazione e solidarietà. La scelta della Puglia deve non solo apparire, ma dimostrarsi ponte socio-economico per rafforzare i legami con i paesi del Mediterraneo e da qui con il mondo.

È finito il tempo dei buoni propositi o dei sogni nel cassetto. Con l’innovazione tecnologica che viaggia a ritmi frenetici e con i mezzi dell’intelligenza artificiale pronta a farci «immaginare» da subito il mondo che sarà, accogliere queste occasioni deve servire a costruire la struttura tecnico-politica di respiro assolutamente mondiale. Sarebbe bello se i nostri quotidiani, specie quello che ha scritto i sottotitoli della storia della nostra regione, scrivessero: «Abbiamo finalmente disegnato in Puglia, anche se in grandi linee, il mondo che verrà».

Privacy Policy Cookie Policy