L'idea

Manifattura italiana, ricostruiamo la fiducia nelle nostre imprese

Riccardo Figliolia

Tante le responsabilità del sistema Paese. Gli imprenditori? Non esenti da colpe

Concordo con Sergio Fontana quando elogia l’iniziativa del direttore della «Gazzetta» Oscar Iarussi di avviare finalmente una seria riflessione sulla centralità del nostro Sistema Manifatturiero nella ineludibile sfida della crescita del Paese. L’intervento del Direttore vale doppio perché non proviene da un Rappresentare del mondo dell’Impresa, bensì da un raffinato uomo di cultura.

Perché è assolutamente vero che la nostra Società, i nostri Mass Media, la nostra Opinione Pubblica sono pervasi da una strisciante e castrante mentalità anti impresa.

E questo è particolarmente stupefacente in un Paese come il nostro, famoso in tutto il mondo per la creatività, l’intraprendenza e il coraggio dei suoi Imprenditori.

Un reticolo, sviluppato in tutto lo stivale, da nord a sud, senza soluzione di continuità, di Grandi (in verità pochissime), ma soprattutto di Micro, Piccole e Medie Aziende che quasi a dispetto di tanta trascuratezza, rappresentano da sempre gli autentici campioni del Made in Italy, consentendoci di sedere stabilmente tra i 7 Paesi più industrializzati del mondo.

Piccole Organizzazioni (per oltre il 90%) che si misurano quotidianamente con il mercato europeo e mondiale, che quindi paradossalmente necessiterebbero ancora di più di un Sistema Paese efficiente e dinamico e che invece devono scontare ritardi in quasi tutti i servizi economici fondamentali: lavoro, fisco, giustizia, credito, scuola, trasporti, ecc.

Del resto il Pnrr cosa promette se non un non più rinviabile ammodernamento del Belpaese.

In una Nazione senza materie prime, Cultura e Turismo (settori importantissimi) non possono bastare ad assicurare quello stock di crescita che ci serve: solo la Manifattura, la Trasformazione (in cui per altro siamo dei maestri) con il suo cospicuo valore aggiunto può consentirci il salto di qualità. E quindi dovremmo fare di tutto per favorire, semplificare, supportare questa capacità di intrapresa cosi diffusa, ma non tanto solo per il vantaggio delle nostre Imprese, ma soprattutto nel nostro interesse, nell’interesse del nostro territorio, delle nostre comunità, delle nostre famiglie, dei nostri giovani. Favorire la creazione di valore, aumentare i profitti, incrementare i redditi, sviluppare gli investimenti: solo un circolo virtuoso così fatto può assicurare benessere e crescita duraturi.

Certo gli Imprenditori non sono esenti da colpe: troppo chiusi nelle loro fabbrichette a lavorare, delegando in bianco le decisioni più cruciali.

Ora tornare indietro, riguadagnare il terreno perduto non è compito certamente semplice, tante sono ormai le rendite di posizione, i poteri di interdizione, i condizionamenti di parte.

Ma come Confimi Industria è proprio questo il compito che ci siamo dati: costruire, o ricostruire, la Fiducia del Paese nel proprio Sistema di Imprese. E una parola chiara prima o poi anche sul meccanismo della rappresentanza di questo nostro sistema produttivo bisognerà pur dirla: per noi vale il principio «una testa un voto»: e se vuoi avere un seguito, lo devi ottenere coinvolgendo solo con la forza delle tue idee!

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