Il ricordo
Leader, leone, capitano: grazie Gianluca per il tuo insegnamento
La corsa verso la bandierina, l'ammucchiata di maglie bianconere che si ammassano le une sulle altre, la corsa dei giocatori dalla panchina, il tifoso che riesce ad imbucarsi, Porrini che esulta verso la curva stringendo il pugno... tutto grazie a te, alla tua tenacia, alla tua grinta
Dal professor Simone Cassano, barese che vive da anni a Tartu, in Estonia, riceviamo queste riflessioni su Gianluca Vialli.
Quest'immagine, più di ogni altra. Più dei sorrisi increduli e, al tempo stesso, finalmente consapevoli della concretezza della vostra forza, con cui tu, Baggio e Ravanelli vi lasciavate immortalare dopo aver espugnato San Siro e, simbolicamente, aver scucito lo scudetto dalla maglia dei campioni in carica del Milan nella primavera del '95.
Più delle rovesciate che hanno segnato il cammino verso uno scudetto stravinto e riportato a Torino dopo 9 anni di frustrante attesa.
Più del trionfo di Roma il 22 maggio '96, quando hai finalmente alzato al cielo quella Coppa Campioni che avevi sfiorato anni prima in maglia blucerchiata.
Quest'immagine, più di ogni altra, resterà per sempre, per me, la descrizione più accurata del tuo spirito battagliero, della tua ineguagliabile capacità di essere leader, trascinatore, Capitano. Quest'immagine è la sintesi per eccellenza della tua inappagabile voglia di vincere, della tua naturale predisposizione a spingersi oltre limiti ed ostacoli che altri esseri umani considerano insuperabili, del tuo animo combattente.
Torino, 4 dicembre 1994, giorno che gli appassionati ricorderanno per il celebre gol di Del Piero, a mio avviso il suo gol più bello nonché uno dei gol più spettacolari della storia del calcio. La Juve, pur dominando, conclude il primo tempo sotto di due gol contro una cinica ed arcigna Fiorentina. Nonostante un incessante arrembaggio, fino a 15 minuti dalla fine è sempre 0-2. Poi tu la mandi dentro una volta, è il minuto 73. Passano 3 minuti e la butti dentro ancora. Ed è in quel preciso momento che dimostri a tutti, se ancora ce ne fosse bisogno, di che pasta sei fatto: mentre i compagni di squadra cercano di braccarti per abbracciarti e festeggiare insieme un pareggio che sembrava impossibile raggiungere, tu ti dimeni come il leone che sei, ti divincoli sfuggendo agli abbracci e corri verso il centrocampo, richiamando tutti all'ordine, perché non è ancora finita, perché tu sei Vialli, giochi per la Juve e un pareggio allo scadere, seppur insperato, non può accontentarti, un pareggio tu non lo festeggi, finché c'è ancora uno spiraglio di vittoria. Poi ci penserà Del Piero, con quella poesia che non ha eguali nel calcio, a portare a termine una rimonta epica, immortalata nei ricordi dei tifosi juventini, di cui sei però tu l'indiscusso artefice. La corsa verso la bandierina, l'ammucchiata di maglie bianconere che si ammassano le une sulle altre, la corsa dei giocatori dalla panchina, il tifoso che riesce ad imbucarsi, Porrini che esulta verso la curva stringendo il pugno... tutto grazie a te, alla tua tenacia, alla tua grinta.
Ciao Capitano, grazie per tutte le gioie, per la tua vita esemplare, per il tuo insegnamento.