Il caso

Apulia Film Commission azzerata: «Torniamo a parlare di cinema»

Maria Grazia Rongo

Gli addetti al lavori elencano le attese di un settore strategico

Non è stato un bel periodo quello che hanno vissuto gli operatori del cinema in Puglia nell’ultimo anno e l’incertezza sul futuro è forte. Il coro è unanime, anche da parte di chi, e sono la maggior parte, preferisce non commentare il terremoto che ha scosso l’Apulia Film Commission (Afc). Da ieri i vertici dell’agenzia regionale che ha contribuito più di ogni altro a far conoscere la Puglia nel mondo, sono azzerati, dopo le dimissioni della presidente Simonetta Dello Monaco, precedute da un duro j’accuse, e dell’intero cda, con la gestione dell’ente affidata al collegio sindacale. Questo il risultato di oltre un anno di lotte intestine tra Dellomonaco e Antonio Parente, direttore Afc (che mantiene la sua carica fino alla scadenza di febbraio), poi sfociate in pubbliche denunce. La reggenza sindacale dovrà quindi nominare il nuovo cda composto dai dirigenti regionali e dei Comuni soci, con il compito principale di redigere il nuovo statuto dell’ente.

Cosa accadrà ora? Si chiede chi come i produttori, gli attori, i registi, con l’agenzia regionale lavora pressoché quotidianamente. E soprattutto: perché si è giunti a questo punto dopo un lungo periodo di stallo che non ha giovato ad alcuno? «La decisione di ieri è un modo per sparigliare le carte e trovare un po’ una quadra – commenta il regista barese Alessandro Piva -. Meglio dell’impasse precedente perché ci consentirà di intravedere la luce in fondo a questo tunnel nel quale il comparto purtroppo si è andato a infilare suo malgrado. La cosa positiva è che ora a Roma non mi guarderanno più con un misto di preoccupazione gli addetti ai lavori che per mesi mi hanno chiesto cosa stavamo combinando giù a Bari. Speriamo che questo riordino interno in Afc aiuti a diradare le nubi di un vizio di fondo interno dell’ente che troppo spesso ha visto in conflitto direttore e presidente. Se si vuole che in futuro si possano ripetere certi meccanismi dolorosi per tutti e che procurano un danno d’immagine alla regione, a tutti noi, e ci rallentano il lavoro, bisogna risolvere alla radice questa non buona separazione tra le responsabilità delle cariche a livello dirigenziale».

Maria Pia Autorino, attrice, produttrice, regista barese che ha realizzato tanti suoi progetti con Afc, spiega: «Quello che è accaduto è un enorme passo indietro perché l’immagine costruita in anni di enorme fatica è praticamente crollata. Ciò è penalizzante per tutto il comparto, perché si rischia di tornare ai cliché che il sud è la zona del malaffare, senza rendersi conto che tanti professionisti lì seri hanno lavorato per anni. Occorreva risolvere i problemi all’interno dell’istituzione e non esporre la stessa e tutti al pubblico ludibrio. Questo è il danno più grande. E ne porteremo il peso ancora a lungo».

Il regista barese Mimmo Mongelli sottolinea che lui e tanti suoi colleghi non possono che essere felici della soluzione che finalmente è stata presa, ma non può fare a meno di chiedersi il perché si è arrivati sino a tale punto. «Al di là dello scontro fisico sul quale non mi esprimo, penso che ora però occorrerà fare luce sulle dichiarazioni rese dalla presidente Afc negli ultimi giorni. La situazione di stallo di quest’ultimo anno ha portato al tracollo per tanti di noi, con un sistema completamente bloccato, e sul quale incombe sicuramente una responsabilità politica. E le difficoltà non sono iniziate di certo con queste liti, ma vanno avanti da anni, perché è lo statuto dell’ente che non ha mai funzionato, con una serie di norme molto confuse. E un settore, quello della cultura nella regione, che è allo sbaraglio, senza un punto di riferimento stabile, come può essere un assessore. Spero quindi che d’ora in avanti si lavori con meno opacità».

Paolo Sassanelli, attore e regista barese, non ha remore a prendere posizione e dice: «Bisogna stare molto attenti quando si fanno le nomine. Le nomine vanno fatte anche conoscendo le persone che purtroppo a volte hanno i titoli per rivestire determinati ruoli ma poi scopri che non ce la fanno. L’Afc è uno dei tesori della Puglia, ha portato la nostra regione a essere in cima ai desideri di milioni di persone, per questo bisognava e bisogna stare molto attenti. Se il cinema si fa in Puglia, se si girano serie per la tv, se si continua a perseguire il sogno di far nascere studi cinematografici e televisivi, vuol dire che c’è e ci sarà lavoro per tanti. Quindi le persone al vertice sono importanti, devono essere generose e non guardare solo a se stessi. Io conosco il direttore che è una persona generosa. Scusi se mi schiero, ma a questo punto mi devo schierare. La prossima volta che si fanno le nomine: un po’ più attenti!».

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