Covid, in Basilicata -8,9% di casi rispetto a 7 giorni fa, oggi 842 positivi

Dal 30 marzo al 5 aprile scorso, in Basilicata «si registra una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per centomila abitanti (4.803 rispetto ai 4.442 della settimana precedente)» ma «si evidenzia una diminuzione dei nuovi casi (-8,9%)» sempre rispetto al periodo 23-29 marzo. Sono questi alcuni dei dati più significativi diffusi dalla Fondazione Gimbe, dopo l'elaborazione dei dati raccolti durante il monitoraggio sull'andamento della pandemia. «Sopra soglia di saturazione - è scritto in una nota - i posti letto in area medica (25,8%), mentre sono sotto soglia quelli in terapia intensiva (1,3%) occupati da pazienti covid-19».
«La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari all’83,4% (media Italia 84%) a cui aggiungere un ulteriore 2,1% (media Italia 1,6%) solo con prima dose; il tasso di copertura vaccinale con terza dose è dell’84,4% (media Italia 83,5%), quello con la quarta è dell’1,3% (media Italia 8,2%). E la popolazione tra i cinque e gli undici anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 42% (media Italia 33,8%) a cui aggiungere un ulteriore 5,1% (media Italia 3,7%) solo con prima dose. L’elenco dei nuovi casi per centomila abitanti dell’ultima settimana suddivisi per provincia vede Potenza con 1.166 (+6% rispetto alla settimana precedente) e Matera con 850 (-15,4% rispetto alla settimana precedente)».

Sono 842 i positivi emersi in Basilicata nella giornata di ieri, dopo l’esame di 3.545 tamponi (molecolari e antigenici): lo ha reso noto la task force regionale sulla pandemia, aggiungendo che sono stati registrati anche tre decessi e altre 731 guarigioni. Negli ospedali lucani sono ricoverate 101 persone (due meno di ieri), delle quali due in terapia intensiva, al San Carlo di Potenza.
Per quanto riguarda le vaccinazioni (ieri ne sono state effettuate 203): sono «467.938 i lucani che hanno ricevuto la prima dose (84,6%), 441.255 quelli che hanno ricevuto anche la seconda (79,8%) e 352.806 (63,8%) quelli che hanno ricevuto la terza».