Il progetto
«Carta canta», il fascino della stampa tra i banchi
Oltre 4.000 gli studenti coinvolti nella kermesse della «Gazzetta»: ecco il resoconto della premiazione con le scuole di ogni ordine e grado
BARI - Due broadcast della scuola primaria «Rodari-Alighieri-Marconi» di Casamassima e della secondaria di primo grado «Mons. Di Donna» di Andria e un’intervista a Dio dell’Istituto tecnico e liceo linguistico Giulio Cesare di Bari, sono i vincitori della terza edizione di «Carta Canta». Un lavoro di gruppo che dato la possibilità agli studenti di raccontare il verde urbano di Casamassima e la storia di castelli del re combattente di Andria. Ma anche un’intervista a Dio per elaborare la perdita di un compagno di classe.
Ieri al Kursaal Santalucia, la giornata conclusiva di un progetto firmato da «La Gazzetta del Mezzogiorno» che ha avuto il grande merito di riportare sui banchi di scuola il quotidiano con l’obiettivo di valorizzare il ruolo della carta stampata come fonte di informazione autorevole. Ottantatré le scuole partecipanti, per un totale di oltre quattromila studenti coinvolti, appartenenti a ogni ordine e grado di istruzione e in rappresentanza di tutti i territori della Puglia, che hanno ricevuto regolarmente in classe le copie della «Gazzetta» e hanno imparato a familiarizzare con lo storico quotidiano, sfogliandolo per selezionare le notizie più interessanti del giorno. La «generazione dei tablet» ha quindi guardato al passato e ha imparato ad apprezzare la storia di un giornale che con il suo prezioso archivio storico digitale, rappresenta un unicum nel panorama editoriale nazionale.
«Abbiamo creduto in questo progetto – ha raccontato Antonello Tarantino, consigliere di amministrazione “Editrice del Mezzogiorno” - perché come immaginerete, per chi edita un quotidiano che ha origini storiche, la sfida principale è quella di avvicinarsi alle nuove generazioni. Naturalmente l’obiettivo è quello di cambiare insieme a loro, quindi di seguire le loro esigenze. Però ci deve essere una sorta di identificazione reciproca: quindi sicuramente l’informazione deve cambiare perché cambia il mondo, però i nuovi lettori devono percepire la storicità che contraddistingue questo canale di informazione».
«Siamo doppiamente felici e soddisfatti – ha spiegato Mimmo Mazza, direttore de “La Gazzetta del Mezzogiorno” – sia per aver portato i giornali nelle scuole sia per aver messo a disposizione degli studenti un archivio che conserva una storia lunga più di cento anni. Siamo anche molto soddisfatti del messaggio che il ministro Valditara ha inviato a noi tutti per un progetto che proseguirà anche il prossimo anno».
«Il segreto del successo di questa iniziativa - ha aggiunto Giuseppe Silipo, direttore generale Ufficio scolastico regionale - è proprio quello di portare degli attori qualificati, e quindi credibili, nelle scuole. Professionisti che hanno avuto un approccio costruttivo con gli studenti grazie anche al contributo dei nostri insegnanti».
Per Adriano Buzzanca direttore dell’Archivio di Stato «si crede che gli archivi siano luoghi polverosi, in realtà oltre ad essere un luogo dove vengono conservati i documenti, offre anche uno strumento per portare la storia dai locali e farla rivivere».
«È a scuola che si diventa cittadini – ha sottolineato Rocco De Franchi, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Puglia – e grazie al più antico giornale pugliese si è suggellato un’alleanza bellissima con le comunità scolastiche. Migliaia di ragazzi giovanissimi hanno probabilmente appreso che la comunicazione e l’informazione non è soltanto digitale, ma ha un substrato fortissimo di autorevolezza che si tocca con mano e che si sfoglia».
Nel corso della mattinata è stato anche proiettato il cortometraggio «La Gazzetta del Mezzogiorno» dedicato allo storico archivio del quotidiano pugliese, realizzato da Nicolò Accettura. Sul palco con i ragazzi anche lo scrittore e giornalista Pino Aprile. L’iniziativa progettuale è stata sponsorizzata da Confcommercio Bari e Bat, con il coordinamento dell’Ufficio scolastico provinciale e con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia, con la partecipazione di Wind 3, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Cisa Spa e Miccolis Bus.