Serie A
Mencucci, aria da derby: «Viola-Lecce da brividi»
«Firenze resta la mia casa, ma oggi do tutto per la maglia giallorossa»
Fiorentino doc, tifoso della “Viola”, club nel quale ha lavorato dal 2002 al 2019, nel periodo in cui la società è retta dalla famiglia Della Valle, Sandro Mencucci è amministratore delegato del Lecce dal maggio 2022, dopo la conclusione dell’esperienza vissuta in Inghilterra, nel Leeds United. Per lui, la partita in programma domani al «Franchi», tra la formazione gigliata e quella giallorossa, è una sorta di gara del cuore. «Sono nato a Firenze ed ho sempre tenuto per la “Viola” - dice - Per 17 anni, ho trascorso più tempo al “Franchi” che a casa con la mia famiglia, in quanto il ruolo di amministratore delegato assorbe sette giorni su sette. Affrontare la squadra gigliata da ex, in uno stadio nel quale ci saranno tanti miei amici e quei tifosi con i quali ho sempre avuto un ottimo rapporto, mi procura una grande emozione. Per la durata della sfida saremo avversari, in quanto io ora sono al Lecce e tengo per il Lecce. Ma la stima resta».
La compagine allenata da Eusebio Di Francesco è reduce dalla sconfitta subita con il Napoli, a dispetto di una prestazione di livello. Tutti dicono “ripartiamo dalla prova positiva offerta contro i partenopei”, ma servono punti. «Quando si perde non si muove la classifica. Quindi è negativo. Ma c’è una notevole differenza se la squadra si esprime bene oppure lascia a desiderare. Eccezion fatta per i primi 45’ con l’Udinese, nelle ultime giornate il Lecce ha messo in mostra cose positive, ha evidenziato una crescita, quella crescita sulla quale deve puntare un complesso giovane come il nostro, che ha inserito in rosa diversi calciatori provenienti da altri campionati, che hanno quindi bisogno di un po’ di tempo per adattarsi al nuovo contesto calcistico. È questa la strada da seguire per cercare di tagliare il traguardo-salvezza che, in una realtà come la nostra, è sempre difficilissimo da centrare».
Per il team allenato da Stefano Pioli, sino a questo momento, la stagione è stata disastrosa. La “Viola” è penultima, con un bottino di 4 lunghezze, frutto di altrettanti pareggi a fronte di 5 sconfitte rimediate: «Sento i tanti amici ed i supporter di Firenze che mi sono rimasti legati. Nessuno sa spiegarsi un avvio di annata agonistica tanto negativo. Sulla carta, ci sarebbero tutti i presupposti per fare bene. La società non fa mancare nulla, sia dal punto di vista economico-organizzativo che delle strutture. Il tecnico, con il quale ho lavorato durante il periodo in cui sono stato nella società viola, è preparato, oltre ad essere una persona squisita. L’organico è di alto livello, costruito per obiettivi di primo piano. La tifoseria è appassionata. Eppure, sino ad oggi, i risultati non sono stati quelli sperati. Il mio auspicio è che la formazione gigliata si risollevi e dimostri il proprio valore, ma dalla partita seguente a quella con il Lecce».
A scorrere la graduatoria, la gara tra viola e giallorossi è uno scontro diretto in ottica permanenza: «Ho letto in settimana le dichiarazioni provenienti da Firenze, che descrivo quella di domani come una partita da “vita o morte”. I due collettivi sono stati allestiti per traguardi del tutto differenti. La caratura dei nostri prossimi rivali è di gran lunga superiore. Noi, però, abbiamo l’obbligo di provare a meritare punti contro qualunque avversaria perché ottenerne uno in più o in meno, alla conclusione del campionato, potrebbe cambiare l’esito della stagione. Al “Franchi”, quindi, cercheremo di ripeterci ai livelli messi in mostra con il Napoli, ma questa mettendo fieno in cascina». Mentre nessuno si aspettava la Fiorentina così in basso dopo nove giornate, il Lecce sapeva in partenza di dovere battagliare strenuamente per salvarsi: «La nostra è una società che deve autofinanziarsi. Punta su calciatori giovani, da fare crescere. Poi cede quelli più in vista e reinveste le risorse nel club. In questo modo siamo cresciuti tanto, sia in termini di “patrimonio tecnico” che di strutture, ma anche sotto altri aspetti. Questa politica, però, comporta che si debba dare spazio a ragazzi che devono adattarsi ad un calcio nuovo perché provenienti da altri campionati, pur sapendo che i punti si assegnano già ad agosto».
L’ultima chiosa di Mencucci è sul confronto di domani: «L’ambiente sarà caldissimo, in quanto in casa viola c’è la consapevolezza della valenza che va data alla partita con il Lecce. Ma il medesimo discorso, per motivi diversi, vale anche per noi, che abbiamo bisogno di muovere la classifica. Mi aspetto una Fiorentina che spingerà forte sull’acceleratore sin dai primissimi minuti. Per quel che ci riguarda, dovremo tenere botta, ma essere anche pronti a sfruttare ogni opportunità che avremo a disposizione, giostrando con il coraggio e l’orgoglio che abbiamo dimostrato nella gara con i campioni d’Italia del Napoli. Ripeto, è la strada giusta».