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Antonio Calò
15 Agosto 2020
LECCE - In attesa dei movimenti di mercato, che verranno effettuati da qui all’inizio del campionato cadetto, sono cinque i centrocampisti reduci dal torneo di serie A sotto contratto con il Lecce: Marco Mancosu, 32 anni, mezzala o trequartista; Jacopo Petriccione, 25 anni, play o mezzala; Zan Majer, 28 anni, mezzala; Panagiotis Tachtsidis, 29 anni, play; e Yevhen Shakhov, 30 anni, trequartista o mezzala. Per fine prestito, dal Monopoli di serie C, tornerà Radoslav Tsonev, 25 anni, mezzala.
Abbiamo chiesto all’ex Ruggero Cannito, centrocampista della squadra salentina dal 1975/1976 al 1983/1984 (249 presenze e 9 reti in maglia giallorossa), di valutare i giocatori in questione nell’ottica dell’annata 2020/2021.
«Spero che il Lecce possa ripartire da Mancosu, Petriccione e Majer - dice Cannito, che segue assiduamente le partite del complesso salentino - Sono tre calciatori che hanno qualità, ma anche tre uomini che sino ad oggi hanno dato sempre tutto per la causa giallorossa, dimostrando grande attaccamento alla casacca che indossano. Inoltre, conoscono bene Liverani e sanno cosa vuole dalla propria compagine. Averli in rosa anche nel 2020/2021 significherebbe disporre in partenza di fondamenta sicure in quello che è il reparto-chiave per le fortune di una formazione, ovvero il centrocampo».
Cannito aggiunge, però, una considerazione: «Da ciò che si legge, il che è plausibile stante l’ottimo torneo che hanno disputato, soprattutto Mancosu e Petriccione sono nel mirino di società di massima serie. In simili circostanze, un giocatore vacilla, in quanto - per la sua carriera - cimentarsi in A ha grande importanza. Pertanto, se resteranno è fondamentale che ciò avvenga per una loro scelta ben precisa, per la volontà di abbracciare il progetto, di continuare in una piazza che li ha adottati senza riserve. In caso contrario, sarebbe meglio cederli, mettendo a bilancio la notevole plusvalenza che il loro addio determinerebbe».
L’ex centrocampista giallorosso si sofferma su Tachtsidis e Shakhov: «Il rendimento del greco, in A, ha avuto più ombre che luci - rileva - La sua cifra tecnica non si discute, ma la lentezza di esecuzione mal si concilia con la massima serie. In B, però, nel 2018/2019, è stato proprio lui, arrivando a gennaio, ad imprimere la svolta positiva nell’ottica della promozione. Se dovesse fare parte del gruppo con la giusta mentalità sarebbe senz’altro un elemento di spessore. L’ucraino, invece, non ha rispettato le attese».
Dal Monopoli, rientrerà Tsonev. «Non penso che il bulgaro possa fare parte del progetto - rimarca Cannito - Gli verrà trovata una sistemazione. A livello di centrocampo, comunque, in organico servono sei pedine, che diventano otto con i due trequartisti. Dovranno arrivare calciatori che abbiano grande dinamismo e resistenza alla fatica. Per supportare la presenza di un uomo dietro le due punte, infatti, soprattutto alle due mezzali, viene chiesto un grande sacrificio. Corvino conosce il mercato come le sue tasche, saprà come muoversi, privilegiando magari i giocatori di prospettiva».
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