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Lecce, Corini: «Trasformare la delusione in energia»
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Pierpaolo Verri
11 Giugno 2020
Lecce - Manca poco al rientro in campo del Lecce, che il prossimo 22 giugno, al Via del Mare, riprenderà contro il Milan il cammino in serie A. Fra i tifosi cresce l’attesa per rivedere i giallorossi alla rincorsa di una salvezza dal sapore d’impresa.
Missione ardua, ma non impossibile, secondo il parere di molti supporter leccesi. Daniele De Giorgi, tifoso giallorosso fuorisede, si dice ottimista: «Sono fiducioso in ottica salvezza - sostiene - Sarà fondamentale la gestione della rosa da parte di mister Liverani, dal punto di vista fisico e mentale. Dopo tre mesi di stop, è fisiologico un calo nelle motivazioni, bisognerà lavorare molto sulla testa della squadra e saranno fondamentali le rotazioni: l’inserimento di giocatori, che finora non hanno espresso appieno le loro qualità, sarà determinante». L’ulteriore augurio è che il campionato possa volgere al termine, così come previsto dal calendario stilato nelle scorse settimane: «Spero che la serie A si svolga regolarmente - aggiunge De Giorgi - senza ulteriori criticità, di modo che tutte le squadre possano esprimere i loro valori e che sia il campo a dare i verdetti».
Anche Marco Bove, tifoso giallorosso, che negli anni non ha mai mancato di seguire la squadra in casa e in trasferta, è fiducioso sulla salvezza: «Ci spero e credo che sia alla portata - spiega - Per noi inizia un nuovo campionato, tra dicembre e gennaio eravamo decimati dagli infortuni, oggi invece, salvo alcune eccezioni, abbiamo la fortuna di ripartire con l’organico al completo e questo sarà un punto di forza. Mi preoccupa solo il fatto di dover giocare partite a distanza così ravvicinata, anche perché la nostra non è una rosa giovanissima». Non manca, invece, lo scetticismo verso l’ipotesi dei playout o del ricorso all’algoritmo per decidere le retrocessioni, nel caso in cui non si dovesse riuscire a portare a termine il campionato: «Per il Lecce queste soluzioni rappresenterebbero uno svantaggio - prosegue Bove - Nelle prime due partite affronteremo squadre di alta classifica e uno stop definitivo al campionato sarebbe per noi fatale. Forse sarebbe stato opportuno il blocco delle retrocessioni o, al limite, la retrocessione delle ultime due classificate».
Saverio Cannazza, anch’egli grande tifoso leccese, analizza le variabili di questo anomalo finale di stagione: «È complicato parlare delle possibilità di salvezza del Lecce - argomenta - Bisogna valutare una serie di fattori, fra tutti il calendario e la preparazione atletica. Credo che in un contesto, nel quale si giocherà con cadenza infrasettimanale, le squadre come il Lecce possano risentirne maggiormente. Ciò, al contempo, non deve scoraggiare la squadra di Liverani, la quale, nel corso del campionato, ha dimostrato di saper affrontare anche le sfide fuori dalla sua portata, ribaltando i pronostici».
Riflettori puntati sulla voglia di riscatto di chi ha raccolto meno soddisfazioni in questa stagione: «Lo stop ha facilitato il recupero di molti calciatori che non hanno avuto la possibilità di esprimersi al meglio - dice ancora Cannazza - Lapadula, Saponara, Barak, sebbene al centro del progetto tecnico, dovranno rifiatare, magari in favore di giocatori come Babacar e Farias, la cui esperienza nella massima serie potrà dare quel pizzico in più di malizia e di cattiveria agonistica che talvolta sono mancate».
Infine, non convincono le ipotesi alternative alla conclusione della serie A: «Meglio dare la parola al campo piuttosto che a lacunosi algoritmi - conclude Cannazza - Decretare la fine di un campionato mediante operazioni algebriche deve considerarsi l’ultima spiaggia, anche al fine di scongiurare ricorsi e lungaggini che con il calcio hanno poco a che vedere».
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