Lecce-Cosenza 3-1: riparte la corsa dei giallorossi ai playoff
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Marco Seclì
17 Settembre 2018
Se non è una sindrome poco ci manca. Cosa succede al Lecce quando scocca il minuto 25 del secondo tempo? È questa l’ora X, letale per i giallorossi. Nelle prime tre uscite, proprio tra il 25’ e il 27’ hanno puntualmente subito il gol degli avversari di turno, che ha dato il via a due rimonte finite in pareggio o decretato la sconfitta, sabato scorso ad Ascoli.
A Benevento, al 25’ della ripresa è arrivata la rete dell’1-3 di Volta che ha riaperto la sfida, finita poi 3-3. Contro la Salernitana al Via del Mare, sempre al 25’, è stato Bocalon ad agguantare il momentaneo pareggio (la partita si è chiusa sul 2-2). Al «Del Duca», l’episodio più recente, Ardemagni ha siglato il gol-vittoria al minuto 27.
Stesso lasso di tempo, ma uguali sono pure le modalità con cui il Lecce subisce i gol. Le reti sono sempre arrivate da palloni spiovuti in area da corner, in un caso, o da cross dagli esterni, due volte dalla corsia destra. Volta e Bocalon hanno fatto centro di testa, Ardemagni con una deviazione di sinistro.
Siamo solo alla terza giornata del campionato e sparare sentenze è sport fine a se stesso. Fatta la premessa, il ripetersi di alcuni episodi non può essere considerato solo frutto di casualità.
I gol incassati, costati punti pesanti, sono spesso la conseguenza di concause: errori individuali, posizionamento sbagliato della linea difensiva, mancate marcature preventive in fase di non possesso. Bisogna però capire perché certe topiche si ripetano prevalentemente verso la metà dei secondi tempi. Il calo fisico, benché smentito dai protagonisti, può essere una delle spiegazioni. Quando le gambe non girano, pure la testa è meno reattiva, la concentrazione può venir meno anche per un attimo, spesso fatale. Il risultato è che ancora una volta il Lecce si trova a recriminare. Un peccato, perché, sia pur meno brillante e incisivo rispetto alle prime due prove, anche ad Ascoli i giallorossi hanno a lungo comandato la partita.
Lo dimostrano i dati statistici: ben il 63 per cento di possesso palla contro il 37 dei padroni di casa. Non solo: 479 passaggi contro i 305 dei marchigiani, di cui 357 completati a fronte dei 211 degli avversari. E ancora: 8 tiri dall’interno dell’area contro i due dell’Ascoli, anche se il dato complessivo si equivale: 9 tiri in tutto per entrambe le squadre. Insomma, se non dominio è stato almeno predominio, che però ha peccato in fase di finalizzazione.
Liverani a fine gara ha parlato di mancanza di cattiveria. Ma contro Benevento e Salernitana a spedire il pallone in porta non è stata la sola determinazione. Per larghi tratti si è vista un’ottima manovra, facilità ad arrivare alla conclusione attraverso il fraseggio. Doti che si spera non vengano sacrificate a vantaggio di un calcio più pratico votato solo ad aggiudicarsi la posta in palio. Sicuramente il tecnico, che ha sempre ribadito la necessità di arrivare al risultato attraverso la prestazione, non intendeva un cambio di rotta. A lungo andare non pagherebbe.
Oggi pomeriggio all’Acaya Golf Club la squadra si rimette al lavoro per iniziare a preparare la partita contro il Venezia, in programma sabato pomeriggio al Via del Mare. Preoccupano le condizioni di Vigorito, che ad Ascoli si è fermato nel riscaldamento prepartita per un fastidio muscolare ai flessori della coscia sinistra. L’entità del problema sarà valutata compiutamente nelle prossime ore ma sembra difficile che il portiere possa recuperare in tempo per sabato.
Liverani, poi, dovrà fare a meno sino al 15 ottobre di Lucioni, che fino ad allora dovrà scontare la squalifica per aver usato uno spray con un principio attivo vietato quando giocava nel Benevento. La pronuncia definitiva del Consiglio di Stato, che in precedenza aveva concesso la sospensione della sanzione permettendogli di scendere in campo col Lecce, è arrivata alla vigilia della partita di Ascoli. Il difensore, così, salterà anche le gare in calendario dalla quarta alla settima giornata, con Venezia, Livorno, Cittadella e Verona. Tornerà a disposizione dopo la sosta prevista nel turno del 12-13 ottobre, quando al Via del Mare arriverà il Palermo.
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