il caso
Latiano, niente fondi per il centenario di Bartolo Longo: «Poco rilevante». È stato proclamato santo a ottobre
Doccia fredda per la città natìa del santo: «Scarso rilievo dell’autore e del piano editoriale presentato, ha una limitata ricaduta culturale». La precisazione del Mic: «La Consulta che l'ha deciso è autonoma»
«La Consulta ritiene l’istanza poco rilevante». Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha comunicato al Senato il niet all’istanza di finanziamento per l’istituzione del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Bartolo Longo, proclamato Santo da Papa Leone XIV il 19 ottobre scorso. A decidere della sua canonizzazione fu Papa Francesco a febbraio. Il «no» della Consulta ministeriale dei comitati nazionali e delle edizioni nazionali è motivato dal fatto che «l’istanza prodotta, tenuto conto del finanziamento richiesto, dello scarso rilievo dell’autore e del piano editoriale presentato, ha una limitata ricaduta culturale e una diffusione dei risultati non del tutto soddisfacente». Una doccia fredda per Latiano, città natìa del Beato Bartolo Longo (10 febbraio 1841), ma anche per Pompei, dove morì il 5 ottobre 1926 e dove ha fatto costruire il Santuario della Madonna di Pompei. Nell’omelia, durante il rito di beatificazione, Giovanni Paolo II disse: «Bartolo Longo è l’apostolo del Rosario. Il laico che ha vissuto totalmente il suo impegno ecclesiale. Tutta la sua esistenza fu un intenso e costante esercizio della Chiesa in nome e per amore di Maria. Bartolo Longo si può eternamente definire l’uomo della Madonna». «Un benefattore dell’umanità», rimarcò Papa Leone XIV riferendosi al fondatore del Santuario della Madonna di Pompei, instancabile promotore di opere di bene e della preghiera del Rosario, che ha contribuito a far conoscere il Santuario a tutto il mondo e a diffondere la preghiera del Rosario. Ma per il Mic, tutto questo non è bastato per finanziare le celebrazioni del centenario della morte.
Tuttavia, altri fondi legati alla figura di Bartolo Longo potrebbero arrivare dalla prossima legge di Bilancio. Magari per ristrutturare quella che è stata la sua casa natale. Servirebbero circa 2,5 milioni di euro. Già a settembre, in occasione della presentazione a Montecitorio degli eventi legati al Santo, il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, anticipò: «Il Comune di Latiano ha acquisito la casa natale di Bartolo Longo, anche grazie all’impegno costante dell’Isola che non c’è, e per questo ringrazio l’ente locale. L’immobile, però, non è ben messo - disse Costa - e ha bisogno di alcuni interventi di ristrutturazione. Per questo auspico che, nelle prossime settimane, nella legge di Bilancio ci siano le risorse, poco più di due milioni di euro, da destinare a questo scopo per riconoscere la figura di questo italiano. Spero che questi soldi possano diventare i denari ben spesi per costruire un ponte tra Puglia e Campania, che può avere risvolti economici e anche turistici». Il presidente dell’associazione «L’isola che non c’è», Franco Giuliano, auspica «un coinvolgimento su questo fronte da parte di tutti i parlamentari del territorio» e anticipa che c’è la volontà di «coinvolgere il Politecnico di Bari per avviare un laboratorio di ricerca per la ristrutturazione della casa di Bartolo Longo».
La precisazione del Mic
Il Ministero della Cultura precisa che "la Consulta dei Comitati Nazionali e delle Edizioni Nazionali del MiC, che ha esaminato la richiesta di finanziamento del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Bartolo Longo, agisce in piena indipendenza. Tutte le Commissioni ministeriali, come ampiamente noto, sono autonome. Le loro istruttorie e valutazioni non coinvolgono e non possono coinvolgere il Ministro della Cultura".