esperti a confronto

Cipre Expo, Brindisi punta sulle infrastrutture critiche

Maria Pia Romano

Il sindaco: «Vogliamo essere punto di riferimento per l’innovazione»

Brindisi diventa per tre giorni il centro nevralgico del dibattito internazionale su sicurezza fisica, cyber-security e gestione delle emergenze: la Cipre Expo 2025, Critical Infrastructure Protection & Resilience Europe, inizia oggi e si conclude venerdì. Comune di Brindisi e il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento, in stretta sinergia, avviano dal Teatro Verdi un processo di vigilanza sulle infrastrutture critiche che interesserà l’Italia: focus su risorse e sistemi, tra cui quelli informatici, la cui distruzione o danneggiamento causerebbero gravi ripercussioni sulla sicurezza pubblica, l’economia e il benessere sociale mondiale.

La Cipre Expo è una conferenza internazionale con annessa esposizione, promossa dall’International Association of Critical Infrastructure Protection Professionals (Iacipp) in collaborazione con The International Emergency Management Society (Tiems). L’edizione di Brindisi è co-organizzata insieme all’Università del Salento e al Centro di Ricerca Interdisciplinare sulla Sicurezza e Resilienza della Infrastrutture Critiche (Crisr). L’evento che si svolge presso il Nuovo Teatro Giuseppe Verdi è giunto alla sua decima edizione e si conferma come uno dei principali appuntamenti internazionali dedicati alla protezione e resilienza delle infrastrutture critiche. Brindisi è punto di incontro per esperti, operatori e aziende di tutta Europa, riuniti per collaborare sulla sicurezza delle infrastrutture critiche, discutendo di strategie di protezione sia fisica che cibernetica, piani di emergenza e sviluppo di infrastrutture resilienti.

«Con legittimo orgoglio - afferma il sindaco Giuseppe Marchionna - accogliamo a Brindisi un parterre di relatori internazionali di altissimo profilo, con circa 200 delegati attesi da numerosi Paesi. La presenza di enti pubblici, forze dell’ordine, aziende specializzate e organizzazioni internazionali garantisce alla nostra città un’importante opportunità di promozione del territorio. A mio modo di vedere, Brindisi non è stata scelta a caso tenuto conto della nostra dotazione di infrastrutture critiche (porto, aeroporto, sede Onu, vasta zona industriale nella quale operano numerose aziende strategiche nel settore della sicurezza del Paese). In questo senso, la città rappresenta un modello sul quale definire politiche di prevenzione e resilienza ad alta concentrazione di innovazione tecnologica. Insomma, da Brindisi prende avvio un processo di vigilanza continua che interesserà l’intero Paese». Continua: «Pochi giorni fa Leonardo ha inaugurato il suo Service Center che sarà di riferimento per tutti i clienti di Leonardo, tra cui vorrei ricordare le Forze armate, le varie forze dell’ordine e della Protezione civile. Anche questo Centro si inserisce nel disegno complessivo che configura la città come centro di riferimento per il governo delle infrastrutture critiche di tutto il Mezzogiorno».

E anche la scelta del luogo non è casuale. Il sindaco: «Unire la storia millenaria di Brindisi alle nuove sfide dell’innovazione tecnologica in un luogo come il Nuovo Teatro Verdi, sospeso sui resti di un’antica emergenza monumentale di epoca romana, mi appare come il simbolo perfetto della Brindisi dell’inizio del Terzo millennio: legare il proprio straordinario passato di Porta d’Oriente a un futuro di grande innovazione tecnologica attraverso la quale ambiamo a diventare punto di riferimento per l’intero bacino del Mediterraneo».

Un momento di confronto di grande attualità, fortemente voluto a Brindisi dalla professoressa Antonella Longo e dagli esperti del Crisr. «Il Cipre di Brindisi rappresenta un momento cruciale per riflettere sulla protezione delle infrastrutture critiche e sulle sfide che la nostra società deve affrontare. È fondamentale stimolare e accelerare l’implementazione delle direttive europee Nis2 e Cer, strumenti essenziali per rafforzare la resilienza dei soggetti critici a livello nazionale ed europeo. L’accademia ha un ruolo centrale: attraverso la ricerca multidisciplinare, in particolare nello studio delle minacce ibride, può fornire conoscenza, metodologie e soluzioni innovative per sostenere le istituzioni e gli operatori in questo percorso», sottolinea Alessandro Lazari dell’Università del Salento. E il direttore del Dipartimento di Ingegneria Antonio Ficarella esprime profonda soddisfazione.

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