Animalisti in allarme
«Nel presepe vivente di Pezze di Greco gli animali vengono maltrattati», scatta l'esposto in Procura
Il sindaco Zaccaria prende le difese degli organizzatori: «Per l’Asl tutto in regola»
FASANO - Lo storico presepe vivente di Pezze di Greco potrebbe chiudere nelle prossime ore o, nella migliore delle ipotesi (per gli organizzatori), cambiare radicalmente la sua ambientazione. La suggestiva rappresentazione, giunta alla 36esima edizione, è al centro di un clamoroso caso mediatico e giudiziario su presunti maltrattamenti ai danni degli animali utilizzati. L’associazione Animaliberaction di Scandriglia (in provincia di Rieti) ha incaricato lo studio legale Monaco, con sede a Vasto, di redigere una diffida formale inviata alla Procura della Repubblica di Brindisi, alla Asl di Brindisi, al sindaco e alla polizia municipale di Fasano, al ministro della Salute, ai carabinieri forestali, al prefetto e all’associazione culturale Presepe Vivente di Pezze di Greco. Nella lettera, «si invita e diffida l’organizzazione a voler sospendere immediatamente e senza dilazione l’evento, ritenuto illegittimo e non conforme alle vigenti normative».
Un gesto forte, che ha scosso l’intera comunità fasanese. Secondo il legale dell’associazione animalista il presepe vivente di Pezze di Greco «è da ritenersi assolutamente illegittimo per l’evidente stato di maltrattamento a cui gli animali sono sottoposti e in spregio delle autorizzazioni igienico-sanitaria e delle prescrizioni previste dalla vigente normativa». Stando ad Animaliberaction, le condizioni di maltrattamento a cui sono stati sottoposti sarebbero evidenti: «Animali legati con funi molto corte, che impediscono qualsiasi movimento per ore, senza acqua per abbeverarsi, asini spinti e sollecitati per spostare le macine e/o macchine di scena, sottoposti a condizioni di maltrattamento di ogni genere, utilizzati e stressati per lo scatto delle fotografie, al solo fine della spettacolarizzazione. In particolare, in una grotta sarebbe stato esposto un cadavere di animale intero su un vassoio e con le membra scuoiate, con sangue rosso vivo, con il cranio spaccato e occhi ben evidenti nella sede ossea».
Come da programma, nei primi due giorni dell’anno il presepe vivente si è svolto regolarmente. Resta l’incognita delle altre due serate, previste per il 5 e 6 gennaio. In città non si parla d’altro, e la stragrande maggioranza degli abitanti di Pezze di Greco sta con gli organizzatori. Anche il sindaco Francesco Zaccaria, coinvolto come massima autorità sanitaria cittadina tra i destinatari dell’esposto, ha voluto inviare un messaggio di solidarietà al comitato Presepe Vivente e al presidente don Donato Liuzzi: «Si tratta di un attacco immeritato a una istituzione culturale che appartiene, affettivamente e moralmente, al cuore di tutti i fasanesi. Non si ha motivo di dubitare sulle condizioni di vivibilità assicurate agli animali e verificate dalla Asl. Sul verbale è certificato che tutti gli animali stanno bene, con le carte in regola, irraggiungibili dal pubblico e trattati come norma prescrive. Ritengo pertanto fuori luogo l’iniziativa di chi non può assumere posizioni così gratuite verso un’iniziativa che conosce per sentito dire».