Nel Brindisino
Sfreccia con l’auto sulla spiaggia di Torre Canne: pilota della domenica nei guai
Paura per le persone che passeggiavano sull’arenile. I carabinieri hanno identificato l’uomo
FASANO - Ha scambiato l’arenile di Torre Canne, nel tratto compreso tra lido «La zanzara» e «Tavernese», per una pista automobilistica su cui scorrazzare a folle velocità con la sua auto. E al fatto che la sua performance potesse mettere a repentaglio chi stava facendo una passeggiata lungo la spiaggia non ci ha pensato proprio.
Mentre, a folle velocità, sfrecciava lungo l’arenile, ci è mancato poco che non investisse una persona. L’episodio è avvenuto qualche giorno fa e in pochi minuti al 112, il numero di pronto intervento dei Carabinieri, sono giunte una serie di telefonate di cittadini allarmati. Il tempo per la pattuglia che in quel momento era più vicina a Torre Canne di raggiungere la spiaggia della frazione che l’auto pirata era scomparsa. I militari dell’Arma, dunque, non hanno potuto identificare il «pilota» e neanche comminargli le sanzioni (salate) previste dal Codice della navigazione per chi scambia la spiaggia per una pista automobilistica.
In ogni caso, dalle testimonianze delle mancate «vittime» dell’automobilista folle i carabinieri sono riusciti subito a capire di chi si tratta. Non era difficile: la persona in questione non è assolutamente nuova a performance di questo genere. Nell’autunno scorso, sempre a Torre Canne, Carabinieri e soccorritori del 118 lo hanno trovato più morto che vivo: aveva entrambi gli occhi neri e su tutto il viso evidenti i segni di un (selvaggio) pestaggio. Nonostante fosse davvero malconcio ha rifiutato di andare in ospedale. Ai carabinieri, che glielo hanno chiesto, ha detto di non voler sporgere denuncia. Nonostante il silenzio del diretto interessato in quel frangente «radio strada» ha subito ricostruito l’accaduto: percorrendo con la sua auto una traversa del lungomare di Torre Canne, ci è mancato poco che non falciasse un’intera famiglia che faceva una passeggiata. Ripresisi dallo shock e assicuratisi che il bimbo che portavano nel passeggino non si fosse fatto niente, i turisti hanno raggiunto l’automobilista e gliele hanno date di santa ragione.