FASANO - Spettatore che rimase ferito in seguito ad un incidente avvenuto durante l’edizione 2010 della Fasano-Selva: i giudici di appello hanno sospeso gli effetti della sentenza di primo grado nella parte riguardante il Comune di Fasano. Pertanto, allo stato l’ente locale non dovrà versare neanche un centesimo allo spettatore, che aveva citato in giudizio pilota, Egnathia Corse e Comune ottenendo dal Tribunale di Brindisi la condanna della società organizzatrice della cronoscalata e dell’ente locale.
Questa, in estrema sintesi, la vicenda. Lo spettatore si era posizionato nel giardino, recintato, di una villa ubicata in viale Toledo, a pochi metri dal traguardo di gara. In particolare, era posizionato al confine tra villa e percorso di gara, su una edicola in cemento. Questo per avere una buona visuale. Non aveva previsto l’imponderabile: successe che una Lola B99 Zytek colpì con la parte posteriore il guard rail sul margine destro della carreggiata. La forte velocità determinò l’improvvisa perdita di controllo da parte del pilota e l’auto sbandò andando a sbattere su muretto e cancellata, siti sul lato opposto della strada. L’impatto provocò la caduta di parte del muretto, della cancellata e di un palo dell’illuminazione stradale che, a causa del violento impatto, si piegò colpendo in pieno volto lo spettatore determinando gravi lesioni alla testa e al volto. La persona ferita, al fine di ottenere il risarcimento dei danni, quantificati in oltre 800mila euro, ha citato in giudizio la Egnathia Corse, il pilota, le relative compagnie di assicurazioni ed anche il Comune di Fasano, quale «ente proprietario della strada che doveva vigilare sulla corretta predisposizione delle misure di sicurezza, sull’osservanza delle misure normative e regolamentari ed in sostanza sul regolare svolgimento della competizione sportiva in rapporto alla situazione e condizione dei luoghi e dei manufatti di sua proprietà».
In primo grado il Tribunale di Brindisi ha condannato le parti convenute al risarcimento del danno determinando la responsabilità nella misura del 20% dello spettatore, del 60% della società Egnathia Corse e del 20% del Comune di Fasano. Avverso la sentenza del giudice di primo grado l’ente locale ha proposto appello innanzi alla Corte di Appello di Lecce. Con ordinanza di qualche giorno fa, la Corte ha sospeso gli effetti della sentenza di primo grado nella parte riguardante il Comune di Fasano (che, pertanto, allo stato, non è tenuto ad alcun esborso di denaro, rispetto alla ingente somma stabilita dal Tribunale di oltre 70.000 euro), ritenendo sussistenti ragioni di fondatezza dell’appello proposto dall’ente locale.
La tutela delle ragioni del Comune di Fasano è affidata al capo dell’Avvocatura comunale, Ottavio Carparelli.