Solidarietà
Piomba il gelo sui senza dimora: volontari all’opera nel Brindisino
A Torchiarolo e San Pietro viene offerto un tetto ed un pasto caldo a tutti
Con l’arrivo del freddo, nelle parrocchie e negli uffici dei servizi sociali dei vari Comuni del Brindisino, si intensificano le richieste di aiuto da parte di persone e famiglie in difficoltà. Disagi soprattutto di natura economica, come l’impossibilità di pagare le bollette dell’energia, di far fronte alle spese per malattie, di provvedere alla propria stessa assistenza in caso di persone anziane che vivono la solitudine, che a volte assumono contorni ancor più drammatici, quando non si dispone neanche di un tetto sotto cui ripararsi.
Il viaggio che ci porta a scoprire come sono attrezzate le Comunità a sud della Provincia di Brindisi, inizia da Torchiarolo dove troviamo l’ex asilo parrocchiale «San Giuseppe» che, da alcuni mesi, è stato adibito all’accoglienza di profughi ucraini e di pellegrini di passaggio. Nei primi giorni della guerra in Ucraina, l’Associazione di Protezione civile Volontari Torchiarolo è stata molto attiva nell’organizzare dei pullman, per portare viveri e aiuti di prima necessità nelle zone di guerra, prelevando anche molti cittadini in fuga e portandoli in Italia, ai fini della loro collocarli nelle varie realtà in collaborazione con le Prefetture, i Comuni e le associazioni di volontariato. Dalla parrocchia di Torchiarolo, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, sono state organizzate anche delle iniziative tese a favorire la socializzazione, sia fra gli sfollati ucraini giunti sul territorio, sia fra i torchiarolesi che vivono in condizioni di solitudine.
«Queste iniziative - dice don Antonio De Nanni, vice parroco di Torchiarolo - aiutano molti a capire che non si è soli nel pellegrinaggio della vita, che tante volte può sembrare un naufragio, ma si rema tutti insieme, sulla stessa barca, provando a parlare lo stesso linguaggio, tenendosi la mano e capendo che la comunità parrocchiale è quella famiglia che aiuta a non mollare la presa, che incoraggia, che si fa compagna di viaggio».
A San Pietro Vernotico, invece, ad agire è il «Centro Notturno di Accoglienza» voluto dall’Amministrazione comunale nel 2013, grazie all’acquisizione di un immobile confiscato alle mafie che, utilizzando fondi europei destinati a a scopi sociali, decise di destinarlo in parte all’accoglienza di persone senza fissa dimora e per un’altra parte a centro interculturale. Oggi quel Centro, ubicato in contrada «Canimazzi», è gestito dalla Cooperativa sociale «Il Sogno», che lo gestisce ponendo a disposizione di chi è senza dimora camere da letto e servizi. Davvero un punto di riferimento ormai consolidato, che negli anni ha consentito di fornire aiuto e supporto concreto non solo a clochard ed immigrati ma anche a nuclei familiari soggetti a sfratti esecutivi ed ad altre simili vicissitudini.
Sempre sul territorio di San Pietro, poi, sono molto attive anche le tre parrocchie locali: la Matrice, San Giovanni Bosco e quella dei SS. Angeli Custodi. Hanno consorziato i tre gruppi Caritas parrocchiali nella Casa della Solidarietà, ubicata in via Brindisi, dove è perennemente operativo un centro d’ascolto ed uno sportello per la distribuzione quotidiana di viveri, indumenti e materiale di prima necessità.
«Le necessità sono tante - dice don Alessandro Mele, parroco della San Giovanni Bosco - e ci sforziamo di fronteggiare la situazione, tenendo il passo per non lasciare nessuno da solo con i suoi problemi».