In Puglia e Basilicata
Nel rione Sant'Elia
15 Ottobre 2018
Antonio Portolano
BRINDISI - Prima (alle 3.30) l’incendio del furgoncino di un ambulante di frutta e verdura, parcheggiato al rione Commenda e, un quarto d’ora dopo, la Ford Focus di un pensionato distrutta in piazza Favretto dalle fiamme al rione Sant’Elia. Ma la «notte di fuochi» brindisina - un tour de force per i vigili del fuoco - è costata cara ad almeno uno dei presunti incendiari che è stato arrestato in «tempo reale» dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della locale Compagnia.
Mentre sono in corso di approfondimento, da parte del personale delle Volanti, le esatte cause del rogo che ha distrutto il camioncino «Fiat 90» di un 35enne brindisino - e danneggiato un’Alfa Romeo Gt parcheggiata nelle vicinanze - onde ricercare eventuali responsabili, ha già invece un volto ed un nome il presunto autore dell’incendio che ha divorato la Ford Focus di un pensionato in Piazza Favretto. Ad identificarlo ed arrestarlo a carcassa ancora «fumante» sono stati i carabinieri del Norm. Si tratta di Claudio Ostuni, 42 anni e inquilino dello stesso stabile del proprietario dell’auto: sarebbe stato incastrato dalle immagini registrate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza di un bar della zona e, come nel più classico dei copioni, sarebbe ritornato persino sul «teatro del delitto» mescolandosi ai curiosi e ai residenti impauriti scesi in strada dopo l’incendio.
È anche in questo «piccolo» ma significativo particolare se le indagini condotte dai militari del Norm sono approdate subito ad una svolta immediata: quell’uomo - che le immagini della telecamera di un bar riprendevano all’opera mentre appiccava le fiamme alla «Focus» - era proprio lo stesso presente in piazza, che altri non era se non il vicino di casa dell’anziano da cui ogni giorno si recava per chiedere qualcosa: dal tozzo di pane, al bicchiere di vino, al caffè. Una richiesta continua e quotidiana che la mattina precedente sarebbe sfociata in una querelle tra i due. Sarebbe questo il movente dell’incendio dell’auto dell’anziano. Il 42enne, dopo essere stato identificato - su disposizione del pm di turno è finito nel carcere di via Appia, non solo per l’accusa di danneggiamento a seguito di incendio, ma anche per stalking.
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