cronaca
Milano: cicliste morte su ciclabili, Granelli 'bene assoluzione ma pensiero va a vittime'
Milano, 17 dic. (Adnkronos) - "Sono chiaramente molto soddisfatto, ma il primo pensiero va alle due donne uccise e alle altre vittime della strada perché tutti dobbiamo fare di più per evitarne altre". E' il primo commento dell'assessore del Comune di Milano Marco Granelli dopo che il giudice per le indagini preliminari di Milano Alberto Carboni lo ha assolto (motivazioni tra 30 giorni), insieme a tre dirigenti di Palazzo Marino, dalle accuse di omicidio stradale in concorso per presunte irregolarità nella progettazione e nella realizzazione delle piste ciclabili dove sono avvenuti due incidenti mortali.
"Sono soddisfatto perché la sentenza evidenzia che abbiamo rispettato il codice della strada, ma lo sforzo che dobbiamo fare è migliorare e innovare le città attraverso una mobilità che non separa e che tutela le persone più deboli in strada" aggiunge. Le assoluzioni riguardano le morti delle cicliste Veronica D'Incà, 38 anni, che stava pedalando su una ciclabile (priva di cordoli di protezione) in viale Brianza, quando è stata investita da un camion e Cristina Scozia investita mentre stava svoltando su corso di Porta Vittoria; due episodi avvenuti nel 2023 quando Granelli era assessore alla Mobilità. "Si è trattato di due incidenti con angolo cieco, abbiamo una tecnologia per evitare questo e dobbiamo usarla".
Il pensiero di Granelli va anche "a tutti i dirigenti e progettisti che collaborano" per la mobilità. "Abbiamo una classe di professionista che devono continuare a fare il loro lavoro al massimo e al meglio". E a chi gli chiede se si è sentito perseguitato, replica: "No. Ho sempre avuto fiducia nelle giustizia e questa sentenza dice che ci sono persone capaci di fare bene il proprio lavoro. Non mi ha fatto piacere questa esperienza, ma la fiducia riposta nella giustizia è stata ripagata".