politica
Mo: Gasparri, 'sindaci Nouvelle Vague sinistra dalla parte sbagliata come Albanese'
Roma, 2 dic. (Adnkronos) - "Questi sindaci dimostrano di essere recidivi, perché ancora una volta, non più tardi di ieri, il sindaco Lorusso ha criticato Piantedosi, difendendo di fatto Askatasuna. Come anche il primo cittadino di Bologna, Matteo Lepore, che a sua volta se l’è presa col ministro dell’Interno invece che con i violenti. Insomma, credo che questi sindaci della Nouvelle Vague della sinistra abbiano decisamente sbagliato rotta, e continuino a stare dalla parte sbagliata: esattamente come la Albanese. È come se ci fosse da parte della sinistra una sorta di cupidigia a stare dalla parte sbagliata. Speriamo che la gente capisca che quella giusta è la nostra. E che quindi continui a stare con noi". Lo dice Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, intervistato dal 'Secolo d'Italia'.
"Quando irrompono sulla scena i militanti di Askatasuna -aggiunge l'esponente azzurro- sono subito, e per tutti, degli squadristi. Io stesso li ho paragonati ai nazisti che bruciavano i libri… Questo perché c’è un complesso che ha radici profonde, per cui se c’è un 'cattivo', anche se è comunista, viene definito a prescindere un nazi-fascista. È come se secondo il pensiero comune il comunista non potesse essere riconosciuto o definito 'cattivo'. Io credo che siano stati cattivi i nazisti quando hanno bruciato i libri. Ma, altrettanto, penso che siano stati cattivi anche Stalin, Pol-Pot, Mao Tse-Tung.
"Però, siccome il comunismo in Italia ha partecipato alla guerra di liberazione e la Costituzione è stata scritta dai comunisti insieme agli altri, loro incarnano nell’immaginario il ruolo dei portatori di libertà. Ora, nonostante anche in Italia ci sia stata la 'volante rossa', ci siano stati i gruppi armati che hanno continuato a uccidere parroci, farmacisti, anche dopo la fine della guerra civile, continua a resistere nel pensiero corrente questa idea per cui il comunista nell’immaginario è un buono e, di conseguenza, se anche qualche cattivo dovesse spuntare da quell’area di provenienza, sarebbe comunque uno squadrista. Non si potrebbe dire una guardia rossa… È una guerra delle parole -conclude Gasparri- che la sinistra in qualche modo ha combattuto e vinto".