politica

Disabilità: Cattaneo, 'ascoltare per cambiare, FI in prima linea per welfare inclusivo'

Roma, 27 ott. (Adnkronos) - "L’idea che Forza Italia, con i suoi dipartimenti, sia sempre incessantemente al lavoro nasce dalla convinzione che essi rappresentino il cuore del nostro progetto politico: il luogo in cui definire la linea, i contenuti e le proposte. Oggi, con l’iniziativa di Fiammetta Modena, abbiamo avuto una testimonianza concreta di confronto vero, dove si incontrano tante sensibilità ed esperienze". Così Alessandro Cattaneo, deputato e responsabile nazionale dei dipartimenti di Forza Italia, intervenendo al convegno 'Un patto per la persona' organizzato dal dipartimento Disabilità di Forza Italia alla Camera.

"Avere i dipartimenti come luogo in cui i referenti regionali portano le proprie esperienze è fondamentale. Ci sono regioni - prosegue - in cui prevale un approccio più sussidiario, con un dialogo costante e un incentivo alle associazioni e al terzo settore, e altre dove, per dimensione o tradizione, l’approccio è più centralistico. Ma proprio queste differenze ci arricchiscono, perché noi, come Forza Italia, non decidiamo chiusi nelle stanze di partito cosa fare per migliorare la vita dei cittadini: noi ascoltiamo. Siamo alla vigilia della legge di bilancio, una legge attenta e sobria, che sistema i conti ma che deve anche dare risposte: uno dei settori su cui si può ancora intervenire in modo significativo è quello del welfare e della sanità, due ambiti strettamente connessi".

"L’Inps oggi gestisce circa 400 miliardi di euro: se pensiamo che la manovra economica vale 18 miliardi, capiamo la portata del tema. Di questi, oltre 200 miliardi vanno alle pensioni, ma altri 143 miliardi rientrano nella voce 'welfare e assistenza'. Negli ultimi vent’anni questa spesa è raddoppiata, ma non è raddoppiata l’efficacia della risposta. È quindi doveroso interrogarci su come vengono spese queste risorse. Da ex sindaco posso dire che spesso si assiste a una stratificazione di interventi: pioggia di contributi, azioni sporadiche, poca programmazione. Non è solo un tema di 'metterci più soldi', ma anche e soprattutto di spenderli meglio. Serve un cambio di metodo: fare sistema, migliorare l’efficienza, innovare i processi. Un partito liberale deve fare proprio questo. Il nostro approccio è liberale ma anche sociale, fondato su due pilastri: valori liberali e radici cristiane, che ci trasmettono il senso di comunità e di solidarietà, come insegna la dottrina sociale della Chiesa", conclude.

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