Primi fiocchi di neve in Puglia: Castel Del Monte e Murgia imbiancate. Scatta l'allerta gialla
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Alta Murgia
27 Febbraio 2018
ANDRIA - Aveva trasformato un terreno da pascolo in un mandorleto, in barba ai vincoli posti dal Parco dell’Alta Murgia, entro cui si estende la sua proprietà. Questa trasformazione, però, non è sfuggita ai controlli dei carabinieri forestali della stazione parco di Andria, che hanno sequestrato 10 ettari a ridosso del Castel del Monte e deferito il titolare per violazione alla normativa ambientale.
Il terreno sito nella località “Masseria D’Ursi”, in agro di Andria, è risultato avere una superficie di circa 10 ettari, tutti rientranti nel perimetro Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Gli accertamenti in campo, nonché l’utilizzo di sistemi ortofotografici, hanno permesso di appurare che l’area fino al 2016 conservava ancora le caratteristiche di naturalità, presentandosi quale terreno saldo di tipo pascolivo e ospitante la caratteristica vegetazione pseudo steppica delle Murge, fortemente tutelata dalla normativa ambientale. Successivamente a tale data, è avvenuta una radicale trasformazione attraverso la frantumazione e scarificazione del suolo naturale, con un suo evidente cambio d’uso, il tutto finalizzato appunto all’impianto di un giovane mandorleto intensivo.
L’area è risultata molteplicemente vincolata sotto il profilo paesaggistico essendo oltre che Parco, anche Zona di Protezione Speciale, cartografata da Piano Paesaggistico Regionale quali “prati e pascoli” come pure specificatamente tutelata in quanto ricadente entro i 2 km dal “bene di interesse paesaggistico Castel del Monte”.
Nonostante i vari e rigidi vincoli ambientali, i lavori di trasformazione sono risultati sprovvisti dei prescritti titoli abilitativi contrastando così il divieto assoluto di trasformazione e distruzione di aree naturali pascolive, categoricamente vietato dalle norme interne ed europee.
Per questo l’intera superficie è stata posta sotto sequestro preventivo e il proprietario, residente ad Andria, è stato deferito all’autorità giudiziaria di Trani.
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