lo stadio comunale

Niente luci, pochi posti: il «Lapi» di Trani a mezzo servizio. Protesta dei tifosi durante il match

Nico Aurora

I tifosi della gradinata bianco-azzurra si sono allontanati temporaneamente dai propri settori per posizionarsi nei pressi dell’ingresso, limitandosi a seguire la partita da dietro la recinzione

Nonostante i finora trionfali risultati sul campo della Soccer, prima a punteggio pieno nella Promozione calcistica, non mancano le perplessità legate ad uno stadio «Nicola Lapi» che ancora fa fatica. Questo malcontento è sfociato in una protesta della tifoseria organizzata durante la partita vinta contro la Virtus Bisceglie.

I tifosi della gradinata bianco-azzurra si sono allontanati temporaneamente dai propri settori per posizionarsi nei pressi dell’ingresso, limitandosi a seguire la partita da dietro la recinzione. Un gesto visibile e voluto, in conseguenza del quale è apparso un doppio striscione: «Nel buio» e, al loro rientro, «…la luce».

La protesta mirava a richiamare l’attenzione sia sulla limitata capienza della gradinata (dai potenziali 3500 spettatori agli attuali 400 autorizzati), sia sull’impianto di illuminazione, costato circa 400mila euro, collaudato, acceso per l’inaugurazione ma poi non più durante le gare ufficiali. Domenica scorsa, nonostante la luce naturale sia calata rapidamente, i riflettori sono rimasti spenti. E i tifosi, per completare la provocazione, ad un certo punto della gara hanno acceso le torce dei telefonini.

Il presidente del Trani, Luciano Pace, ha commentato con equilibrio le questioni infrastrutturali: «Tengo a precisare che, per arrivare a fare ciò che tutti attendiamo – i fari, l’apertura della gradinata – non c’è nessuna persona in particolare che costituisce il problema. La burocrazia è lunga, farraginosa. Noi però siamo stoici, non molliamo e ce la faremo».

Pace ha ribadito che la burocrazia in tema di sicurezza «è fondamentale perché tutela il cittadino e il fruitore dello stadio», anche se i passaggi amministrativi «allungano un percorso a ostacoli».

Il presidente ha però concluso dicendo che «se l’amministrazione non ha fornito spiegazioni chiare sul ritardo, ciò deve essere un loro sentimento, un loro gesto, ma probabilmente i dirigenti comunali sono impegnati in questioni oggettivamente più importanti».

 Il sindaco, Amedeo Bottaro, chiarisce i motivi dei ritardi. «Esistono procedure amministrative che non dipendono dalla volontà del sindaco», precisa. Il primo nodo riguarda il collaudo amministrativo dell’opera: «Fino a quando non viene completato - fa sapere il primo cittadino -, i fari non possono essere utilizzati, anche se funzionano».

Bottaro porta l’esempio del parcheggio della stazione: «Lì abbiamo fatto sia il collaudo tecnico, sia quello amministrativo, quindi possiamo aprirlo. Senza collaudo, un’opera resta di fatto inutilizzabile».

Il secondo problema riguarda le autorizzazioni per le gare notturne: ancora non si giocano anche perché lo stadio non ha mai avuto un certificato di prevenzione incendi completo.

«Stiamo ponendo rimedio a lacune di almeno cinquant’anni - spiega il sindaco -. Abbiamo ottenuto il certificato per la tribuna, ora stiamo lavorando sulla gradinata, motivo per cui la capienza è ridotta. Le procedure per ottenere le autorizzazioni notturne, comprese quelle relative alle torri faro, potranno partire solo dopo il deposito del collaudo».

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