il problema
Barletta, torna il mercato in via Rossini: residenti sulle barricate
Da oggi riaprono le bancarelle con gli stalli invertiti. Si chiude così un lungo percorso caratterizzato da diversi colpi di scena
È arrivato il giorno del via del «nuovo» mercato settimanale di via Rossini, ma i residenti non ci stanno e proseguono la loro battaglia. Nella giornata odierna entra in vigore l’ordinanza, firmata dal sindaco Cosimo Cannito lo scorso 24 aprile, che prevede lo spostamento dei posteggi di vendita «alimentare» (lato zona residenti) lungo il lato Green Park e quelli «non alimentare» (lato Green Park) lungo il lato zona residenti.
Si chiude così un lungo percorso caratterizzato da diversi colpi di scena. La stessa ordinanza che oggi entrerà in vigore era stata, infatti, sottoscritta dal sindaco già nell’ottobre del 2024. Due mesi dopo, a dicembre 2024, il primo cittadino fu costretto a fare marcia indietro in seguito alle rimostranze di una parte degli operatori mercatali.
Nei primi mesi del 2025 si sono susseguite diverse ipotesi di spostamento: da via Papa Giovanni XXIII passando per via Traetta, fino ad arrivare alla possibilità di mantenere gli alimentari in via Rossini e trasferire i non alimentari in via Papa Giovanni XXIII. Alla fine, Cannito ha optato per l’inversione, con la volontà, si legge in una nota diffusa dal palazzo di città, «di migliorare e tutelare la vivibilità urbana dei residenti di via Rossini».
Proprio per raggiungere questo risultato, il primo cittadino ha chiesto agli operatori «la rigorosa osservanza delle disposizioni vigenti in materia di assegnazione degli spazi di vendita su posteggio, di raccolta dei rifiuti e della conseguente pulizia degli stessi spazi, nonché al rispetto degli orari riguardanti le attività di vendita (tra le ore 7.00 e le 14.00), le operazioni di montaggio delle attrezzature (non prima delle ore 6.00 e non oltre le 8.00) e, infine, lo smontaggio di queste ultime (tra le ore 14.00 e le 15.00)». Tutto questo, ha specificato il primo cittadino, «al fine del rispetto dovuto ai residenti in termini di quiete e di condizioni igieniche e al fine di evitare sanzioni che possono comportare la sospensione della licenza di vendita».
Le accurate raccomandazioni del sindaco non rassicurano i residenti. Lo scorso 22 maggio, il comitato delle vie Donizetti e Rossini, che da oltre un anno è impegnato in una battaglia finalizzata allo spostamento dell’area mercatale in altra zona, ha presentato a Cannito istanza per l’annullamento in autotutela dell’ordinanza e questa mattina sarà presente al mercato con una delegazione per monitorare lo svolgimento delle attività.
«Nei giorni scorsi abbiamo osservato la sistemazione dei nuovi stalli e - ha sottolineato uno dei referenti del comitato, Francesco Corcella - sono emerse delle evidenti incongruenze che ci fanno pensare quasi ad una reazione strumentale dell’amministrazione nei nostri confronti».
Entrando nel dettaglio, Corcella ha spiegato che «gli stalli occupano l’uscita dal numero 12 di via Rossini di oltre 40 famiglie. Ne impediscono il transito peggiorando la condizione pre-esistente». Anche alla luce di questo, il comitato è intenzionato a «rilevare tutte le incongruenze e le insofferenze» ed a continuare «la battaglia finalizzata allo spostamento del mercato verso altra zona più adeguata e provvista di attacchi di forniture elettriche, di bagni, di acqua e di scoli fognari: cose delle quali questo mercato è totalmente privo, andando così contro la legge».
Il comitato ha anche annunciato di voler procedere a «specifiche denunce, coinvolgendo le autorità preposte». Infine, un riferimento. I residenti hanno evidenziato quanto avvenuto ad Andria, dove, ha rimarcato Corcella, «l’amministrazione comunale, attraverso l’assessorato alle attività produttive, unitamente al dipartimento di prevenzione della Asl Bt, ha promosso la firma di un protocollo di intesa con le rappresentanze del settore, mettendo nero su bianco le regole di comportamento, sia dei mercatali che dei cittadini nell’ambito dello svolgimento del mercato. Perché questo a Barletta non è accaduto?»