CRONACHE DA PALAZZO

Barletta, maggioranza senza pace. Centrodestra, è l’ora dei distinguo

Adriano Antonucci

La lista «Amico»: voteremo le delibere di volta in volta. E Lanotte attende Roma. I «dissidenti» esclusi dal recente rimpasto non sono rappresentati in giunta

BARLETTA - «Da oggi valuteremo ogni atto non per il dato per certo senso di appartenenza alla maggioranza, ma per il peso che ha verso il benessere collettivo». Quello dei rappresentanti della lista «Amico» è un avviso ai naviganti, ed in particolare al sindaco Cosimo Cannito sempre alle prese con un mare che, se non burrascoso, è sicuramente piuttosto agitato.

Fuori dalla giunta La nota, firmata dal capogruppo in consiglio comunale Ruggiero Fiorella e dai referenti Gaetano Damato e Domenico Piccolo, è una delle conseguenze della nomina assessorile di Magdala Spinazzola in quota Gennaro Calabrese e Vittorio Cardone, due consiglieri appartenenti al gruppo misto. La decisione del sindaco ha provocato più di qualche mal di pancia, non solo nella segretaria cittadina di Forza Italia ed ex assessore al Welfare Rosa Tupputi, ma anche in altre forze della coalizione attualmente non rappresentante in giunta.

La lista «Amico» è tra queste. Fino all’azzeramento dello scorso marzo 2025, «Amico» ha sempre avuto un proprio assessore. In principio era stata Francesca Piccolo (figlia di Domenico, uno dei referenti), poi toccò ad Anna Maria Scommegna e, infine, a Vincenza Dimaggio, che all’epoca della nomina era anche segretaria cittadina di Azione. Nell’ultimo giro di poltrone, però, la lista «Amico» non ha trovato posto e il riaprirsi della questione, dovuto alla revoca di Rosa Tupputi, ha in qualche modo messo il sale su una ferita ancora aperta.

Teatrino «Noi - hanno affermato Fiorella, Damato e Piccolo - non ci sentiamo rappresentanti di un teatrino dell’assurdo, della totale assenza di tavoli politici, più volte richiesti e quantomeno necessari in un clima di perdurante instabilità». Il riferimento dei referenti della lista civica è al «flop» dei tavoli politici richiesti nello scorso fine settimana da Tupputi. «Amico» ha partecipato con la presenza proprio di Domenico Piccolo, ma l’assenza di larga parte della coalizione non ha permesso l’avvio di qualsivoglia discussione.

«La politica, a Barletta, - hanno rimarcato i civici - ha necessità di recuperare credibilità e coerenza, termini strettamente intrecciati ma fin qui ignorati in modo disinvolto se non disdicevole come lo è stato per il patto che abbiamo sottoscritto in campagna elettorale con il sindaco. I nostri elettori ci chiedono, e noi ribadiamo, impegno e responsabilità, ma dobbiamo constatare che questo altalenante modo di agire tra fibrillazioni, umori instabili e atteggiamenti mutevoli, accorpato a una costante disinvoltura di nomine e revoche, lascia intendere che si va avanti con idee confuse». Fiorella, Damato e Piccolo hanno evidenziato come, a loro parere, «essere influenzati, come avviene, dalle richieste e dalle posizioni di ogni singolo consigliere, vuol dire navigare a vista in acque chete o turbolente, come capita, e rimanerne condizionati. Così si creano, nei cittadini, sfiducia, incertezza e perdita di credibilità».

Valutazioni Di qui la decisione di valutare ogni atto «non per senso di appartenenza alla maggioranza», ma per «il peso e l’importanza che avrà verso il benessere collettivo». L’eventuale uscita di «Amico» dalla maggioranza, non metterebbe a rischio, per ora, i numeri (valutando anche la posizione incerta dei «tupputiani» Michele Bizzoca e Giuseppe Dibenedetto si scenderebbe a 19 più il sindaco), ma la situazione è più che mutevole.

Caso Lanotte A proposito di mutevolezza, la giunta per le elezioni della Camera dei Deputati ha avviato l’iter per procedere all’istruttoria del ricorso presentato dal presidente del consiglio comunale Marcello Lanotte. Dapprima risultato eletto alle politiche del 2022 nella lista di Forza Italia, il segretario provinciale azzurro lasciò poi il posto al tarantino Vito Di Palma. Qualora Lanotte dovesse volare a Roma si aprirebbero ulteriori nuovi scenari, ma ora è presto per dirlo.

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