La curiosità
Chieppa da Andria, podista di ferro abbonata alla 100 km del passatore
La 56enne Teresa ha conquistato il piatto delle 5 partecipazioni
Una storia di vita. Una storia di sport. Quando l’amore per la corsa non conosce ostacoli, e ti dà la forza di superare anche un male di nome cancro. Teresa Chieppa, andriese di 56 anni, podista da sempre, ha conquistato lo scorso 24 e 25 maggio il tanto agognato “piatto” che certifica la partecipazione a ben 5 edizioni della “100 km del passatore”, una delle storiche e più apprezzate ultramaratone che si svolge in Italia. Da Firenze a Faenza da percorrere in un tempo massimo di 20 ore: questo l’obiettivo raggiungo per ben 5 volte da Teresa che, dal 2016 ad oggi, ha legato il proprio nome alla prestigiosa competizione, saltandola solo negli anni del covid e nel periodo della malattia. Lei, tesserata con la società Andria Runs, è la prima donna andriese a conquistare il “piatto” delle 5 partecipazioni.
«Ci vuole un pizzico di sana follia per partecipare alle ultramaratone – racconta Teresa Chieppa – ma è così forte la passione per la corsa che è diventata una sfida con se stessi. E’ proprio l’amore per questo sport che mi ha portato a superare il momento più difficile della mia vita segnato dalla malattia. In quei momenti pensavo di non farcela e di non poter più tornare a macinare chilometri, ed invece la grande forza di volontà che mi continua a regalare il podismo, mi ha permesso di tagliare il traguardo più bello da quando corro. E’ stata dura, ma per questo ancora più ricca di emozioni».
Con 44 maratone disputate, Teresa è un punto di riferimento del podismo andriese. Ogni giorno allenamenti alle prime ore della mattina, prima di iniziare il suo lavoro in banca. L’ultima edizione della “100 km del passatore” era la numero 50, e per questo la più partecipata con oltre 3500 iscritti da ogni parte del mondo. Lei l’ha conclusa in poco meno di 14 ore, ma il suo record personale resta in 12 ore nel 2022. «Non corro per fare risultato ma per stare bene con me stessa – prosegue Chieppa -. Per partecipare a questo tipo di gare, ci vuole una lunga preparazione. Al “passatore” si corre di giorno e di notte, ed è una gara molto introspettiva, perché si comincia soli e lungo il cammino si incontrano quelli che chiamo “gli angeli custodi” che ti danno coraggio, ti raccontano la propria storia e mi danno la forza di continuare. Le ho completate tutte e cinque le gare, e proprio in quest’ultima edizione avevo pensato di fermarmi, per il troppo freddo (5 gradi) che rischiava di mandarmi in ipotermia. Poi mi sono fatta coraggio, ho pensato ai sacrifici fatti, alle difficoltà superate e a quel piatto che volevo a tutti costi conquistare. E’ stata una determinazione mentale».
A seguirla in queste sue “imprese” c’è sempre il marito Massimo, che l’accompagna in sella ad una bici nei chilometri finali. «Lui condivide con me queste piacevoli pazzie – conclude Teresa – mentre i due figli Giulio e Alessandra quasi si vergognano di dirlo ai loro amici. Questo sport è vita, ed è socializzazione con i tanti amici di Andria, che mi hanno accompagnato negli allenamenti. Devo molto a questo sport, ed è per questo che non mi sento ancora appagata. Quindi il prossimo obiettivo sarà l’ultramaratona Pistoia-Abetone a fine giugno».