il caso
Barletta, i rincari della tassa rifiuti: «La colpa non è del comune. Ora vi spiego il perché degli aumenti»
Cannito, lettera ai barlettani: la Regione ci dia discariche pubbliche
Barletta - «Se la Tari aumenta la colpa non è del comune. Ora vi spiego il perché dei rincari». Il 30 aprile scorso, il consiglio comunale ha ratificato la nuova tariffazione relativa alla tassa sui rifiuti.
Le aliquote sono aumentate di circa il 13% ed il sindaco Cosimo Cannito ha voluto spiegare il perché con una lettera alla cittadinanza. «Per prima cosa - ha affermato Cannito - va detto che il costo complessivo della Tari lo calcola l’Autorità nazionale per i Rifiuti insieme all’Agenzia regionale dei rifiuti Ager. Il consiglio comunale si limita solo a ratificarlo». Ecco, quindi, la stoccata alla Regione Puglia, che «è responsabile della gestione rifiuti e a tutt’oggi non è stata in grado di mettere a disposizione dei Comuni discariche di proprietà pubblica. Questo - ha sottolineato Cannito - è uno dei motivi per cui in Puglia si paga la Tari più alta d’Italia. È, infatti, dimostrato che laddove ci sono impianti pubblici la Tari costa meno».
Cannito ha poi specificato che «l’Ager obbliga i Comuni a conferire i rifiuti nelle discariche private da lei individuate senza che gli stessi possano intervenire sia sulla sede che sul prezzo concordato con le stesse. I Comuni sono costretti a subire queste due condizioni se non vogliono trovarsi le strade piene di immondizia. A conti fatti il conferimento della frazione secca è passato, negli ultimi tempi, da 140 euro a tonnellata a 252 euro a tonnellata più Iva». Inoltre, ha aggiunto il sindaco, «per legge regionale ai Comuni è impedito di stipulare contratti con gestori di altre regioni, magari a prezzi più convenienti».
Alla base dei rincari, anche «la non corretta differenziazione dei rifiuti». «Per quanto riguarda la frazione umida - ha sottolineato il sindaco - a causa delle cosiddette impurità, il Comune è costretto a pagare, per ogni punto che supera il 5% di impurità, 7 euro in più a tonnellata. Ciò è costato un esborso aggiuntivo, nel solo 2024, di 525mila euro».
Altra nota dolente è l’evasione che «vale ben 5 milioni di euro annui». Per contrastarla, Cannito ha annunciato di aver affidato «la riscossione coatta della Tari alla Agenzia delle Entrate che opera anche con il fermo auto e con la confisca di alcuni beni». Infine, Cannito ha ricordato che «rimane in capo ai cittadini di Barletta continuare a versare alla provincia il 5% della bolletta Tari», che «da quest’anno ogni utente, in maniera indistinta, è obbligato a pagare 6 euro per la cosiddetta voce componente perequativa imposta dal Governo» e che c’è, anche, «l’aumento del tasso di inflazione che Arera ha stabilito essere intorno all’11%».
Nella lettera alla cittadinanza, il sindaco ha poi voluto indicare quella che potrebbe essere la strada da seguire per invertire la rotta. «Innanzitutto - ha affermato Cannito - dobbiamo continuare a fare la raccolta differenziata che nel nostro Comune è quasi al 70%. Questo ci evita il pagamento dell’ecotassa regionale applicata ai Comuni che non raggiungono la percentuale del 65% ed inoltre ci consente di recuperare importanti risorse economiche che provengono dalla vendita del vetro, della carta della plastica e dei rei». Per combattere la cattiva differenziazione «operata soprattutto dalle pizzerie, bar, ristoranti», il sindaco ha comunicato che sarà emessa «un’ordinanza che vieterà l’uso delle buste nere per utilizzare quelle semi trasparenti facilitando, così, il controllo da parte degli ispettori ambientali». Inoltre, «saranno aumentati i controlli e le sanzioni e introdurremo a breve mastelli chippati identificatori degli utenti». Infine, un appello «chiedo a tutti una maggiore attenzione sul confezionamento dei rifiuti».