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A Trani il parcheggio interrato di piazza XX Settembre è finito, anzi no: perdite d'acqua dal solaio

Nico Aurora

La promessa dell'assessore Fabrizio Ferrante : «Faremo presto». Manca solo la copertura: questo pone il rischio di vandali e danneggiamenti.

TRANI - Il parcheggio interrato di piazza XX Settembre è pronto, ma non la sua copertura. E quindi non può aprire. Il rischio è che una mancata vigilanza (ed utilizzo) potrebbe aprire le porte a vandali e danneggiamenti.

È l’ennesimo paradosso di un’opera pubblica che, dopo oltre 30 anni, non si riesce ancora a concludere.

L’ultima notizia è che l’Area lavori pubblici ha affidato all’ingegnere Giuseppe Sangirardi, del Comune di Terlizzi, per 15.000 euro, l’incarico di collaudo tecnico amministrativo in corso d’opera e finale dell’autorimessa con riferimento al completamento delle opere edili e impianti. Sarebbe una notizia straordinaria, se non fosse che attiene la sola parte interrata dell’opera pubblica.

Ma è anche vero che, nel frattempo, lo stesso ufficio deve mettere a gara il rifacimento della impermeabilizzazione del solaio dell’intero parcheggio multipiano sotterraneo, e per questo motivo è già impegnata una spesa di mezzo milione di euro. Di fatto, interno ed esterno si sono letteralmente separati fra loro: il primo di fatto concluso da una ditta; il secondo da rifare a cura di un’altra.

Secondo quanto spiega l’assessore ai lavori pubblici, Fabrizio Ferrante, «la gara per la sistemazione del solaio è di imminente pubblicazione, dopo che non è stato possibile affidare l’estensione dell’incarico dei lavori alla stessa impresa esecutrice (l’andriesa Favullo, ndr) che ha completato quelli del parcheggio interrato».

Tutto ciò nonostante fosse stato proprio il direttore dei lavori della stessa impresa esecutrice, Tommaso Todisco, a segnalare puntualmente le criticità che hanno reso necessario mettere a gara l’intero rifacimento del solaio, da rendere impermeabilizzato senza limitarsi alla coibentazione dei giunti, che invece la Favullo ha regolarmente effettuato come da contratto.

168 posti inutilizzabili Resta il fatto che il parcheggio interrato è concluso e manca soltanto il tracciamento degli stalli per i 168 posti auto previsti. In teoria le auto potrebbero già accomodarsi nei prossimi giorni. Tuttavia, poiché l’intera parte scoperta di piazza XX Settembre, che è il solaio dell’autorimessa, resterebbe area di cantiere, non sarà possibile per alcun veicolo avvicinarsi alla stessa area di cantiere.

Ma l’impresa Favullo, consegnando i lavori, rimuoverà il suo cantiere ed allora inizierà una fase di transizione, della durata non meglio precisata, fra il primo ed il secondo cantiere: ogni giorno in più che trascorra tra consegna della parte interrata e inizio dei lavori sul suo solaio esporrebbe l’opera al crescente rischio di intrusioni e inconvenienti di varia natura, e sarebbe un’ipotesi oltremodo sciagurata.

L’autorimessa interrata, finanziata dal Pnrr per 1.200.000 euro ed iniziata a gennaio 2024, si sarebbe dovuta concludere in sette mesi. Il costo generale dell’intervento è stato di 1.710.000 euro, di cui 1.320.000 per lavori. Adesso si rendono necessari quelli del rifacimento dell’impermeabilizzazione del solaio, afflitto da numerose infiltrazioni sia a causa di una guaina ormai scadente, sia di una fontana a sua volta foriera di copiose perdite d’acqua verso il primo piano interrato. Perdite cessate da quanto è stata spenta e svuotata, ormai molti mesi fa.

«Il risanamento dei giunti strutturali da solo non può risolvere la problematica delle infiltrazioni idriche - sottolineava il direttore dei lavori nella sua relazione -, ma bisognerà agire sulla intera guaina di impermeabilizzazione posta direttamente al di sopra del solaio di copertura dell’autorimessa, e occorrerà impermeabilizzare anche la banchina antistante l’ingresso alla stazione ferroviaria».

Intervento evidentemente necessario, ma l’imperativo diventa fare presto. «Sarà così - rassicura Ferrante -, amministrazione e uffici voglio a tutti i costi procedere speditamente».

Diversamente, si rischierebbe di allungare ancora la già enorme attesa per un’opera neanche così complessa ma, come la sua storia illustra, maledettamente complicata da una burocrazia senza precedenti.

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