largo ai tecnici

Barletta, è rebus assessori: nuova giunta ancora lontana

Adriano Antonucci

Cannito alle grandi manovre per formare un esecutivo che metta tutti d’accordo

BARLETTA - La cera si scioglie e la processione non cammina. Pasqua è ancora lontana ma questo vecchio adagio popolare fotografa al meglio la situazione di stallo della coalizione di centrodestra alle prese con le trattative per la formazione della nuova giunta. Una settimana fa, nell’intervista a caldo, pochi minuti dopo la sospirata e sudatissima approvazione del bilancio di previsione 2025, il sindaco Cosimo Cannito aveva espresso l’auspicio di trovare in tempi brevi la quadra per la formazione della nuova squadra di governo cittadino. Per arrivare alla ratifica del provvedimento economico-finanziario, infatti, il primo cittadino aveva provveduto all’azzeramento dell’esecutivo, in modo tale da permettere il rientro in maggioranza di Forza Italia e Barletta al Centro. L’auspicio di Cannito non sta trovando riscontri concreti, i partiti discutono al loro interno sul da farsi e, ad oggi, non c’è stato alcun incontro ufficiale tra segretari e capigruppo per dirimere una questione che appare più complicata del cubo di Rubik. Le postazioni da assegnare sono 9 e, fin qui, non si è ancora trovato un accordo nemmeno sulla suddivisione numerica delle stesse. Una delle questioni che maggiormente agita i partiti è la conferma in giunta dei due assessori assegnati da Cannito, nel mese di novembre 2024, ai transfughi dell’opposizione, Rosa Tupputi e Luigi Dimonte.

La prima, proveniente da Con Emiliano con l’aspirazione di entrare in Forza Italia come suo fratello (il consigliere regionale Giuseppe, ndr), salvo non essere stata accolta dal gruppo consiliare azzurro, è rappresentata in giunta da Anna Maria Riefolo (Ambiente). Del secondo, eletto in Puglia Popolare, è espressione il vice-sindaco Nicola Salvemini.

La permanenza di una loro rappresentanza nell’esecutivo rende più difficile la quadra provocando più di qualche mugugno nei centrodestra «originario». Per intenderci, quello che nel giugno 2022 portò Cannito alla vittoria delle elezioni.

E a proposito del centrodestra «originario», un confronto è in corso anche all’interno dei partiti. Fratelli d’Italia, ad esempio, ha espresso fino a questo momento due assessori: quello al Bilancio Davide Campese e quello alla Cultura, Oronzo Cilli. Più solida la posizione di quest’ultimo rispetto a Campese che potrebbe essere sostituito dal capogruppo Gennaro Cefola. Uno potrebbe essere, invece, l’assessore di Forza Italia. Gli azzurri sono stati rappresentati, fin qui, dal titolare della delega allo Sport Marcello Degennaro, appartenente però alla parte minoritaria del partito. Al suo posto entrerebbe Pierpaolo Grimaldi con delega all’Urbanistica e con forte candidatura per il ruolo di vicesindaco. Tra i «rientranti», a due postazioni ambirebbe Barletta al Centro. Un aumento della rappresentanza centrista potrebbe dimezzare quella della lista Mino Cannito Sindaco. Dei due «cannitiani», Giuseppe Dileo (Attività Produttive) e Rosaria Mirabello (Contenzioso) a rischiare sarebbe più il primo, anche per questioni di rappresentanza di genere. Dulcis in fundo ci sono poi la Lega, il cui consigliere Ruggiero Grimaldi non disdegnerebbe un ingresso in giunta, Noi Moderati e Amico. Di quest’ultima lista, vicina ad Azione, è stata fin qui assessore Vincenza Dimaggio (Affari Generali) mentre per i centristi c’era Lucia Ricatti (Lavori Pubblici). Entrambe sono in bilico.

Al sindaco il compito di trovare la soluzione, con sullo sfondo una possibile clamorosa svolta. Tra i partiti, infatti, starebbe prendendo piede l’ipotesi di lasciar spazio ad una giunta tecnica. Fantapolitica, per ora, ma intanto il tempo scorre e il 12 marzo ci sarà il consiglio comunale. Vedremo il sindaco seduto tra i banchi della giunta desolatamente solo? A Barletta, tutto è possibile.

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