il comune

Barletta, la lunga ombra del commissariamento

Adriano Antonucci

Oggi in Aula il bilancio preventivo, la maggioranza cerca i numeri. Se non si vota entro domani il Prefetto darà una proroga di 20 giorni

BARLETTA - Il tempo dei botta e risposta a distanza è terminato, il bilancio arriva alla prova dell’aula e per la maggioranza di centrodestra sarà il momento della resa dei conti. Questa mattina all’avvio della discussione nell’aula consiliare di via Zanardelli sul provvedimento economico-finanziario, il sindaco Cosimo Cannito si presenterà, numeri e dichiarazioni alla mano, con 15 consiglieri a suo supporto, un numero insufficiente ad approvare il provvedimento.

Consapevole della situazione, il primo cittadino nella giornata di martedì ha scritto una lettera aperta ai barlettani rivolgendosi in particolare ai gruppi consiliari di Forza Italia e Barletta al Centro. Con il loro «no» al bilancio espresso pubblicamente nelle scorse settimane, 5 consiglieri forzisti e 3 di Barletta al Centro hanno, di fatto, scardinato la «maggioranza dei 17». Per questo motivo, Cannito ha rivolto loro un appello chiedendo pubblicamente «una reciproca assunzione di responsabilità approvando il bilancio di previsione e riconoscendo anche a loro il diritto ad una diretta partecipazione in giunta comunale, mediante propri rappresentanti, per costruire armonicamente la futura azione amministrativa».

Un’apertura netta e inequivocabile che il primo cittadino ha esteso anche al presidente del consiglio comunale Marcello Lanotte con il quale ha avuto, nel corso dell’ultimo anno e mezzo, diversi scontri politici. Anche a Lanotte è arrivato un richiamo alla «reciproca responsabilità».

Gli appelli del sindaco sono rimasti, fino a questo momento, senza alcuna risposta. Dopo un confronto interno, forzisti e centristi avrebbero ritenuto di rispondere direttamente in aula alle sollecitazioni del primo cittadino. L’apertura di Cannito a Forza Italia e Barletta al Centro, avrebbe, inoltre provocato qualche mal di pancia tra i 15 consiglieri attualmente a suo sostegno (appartenenti ai gruppi di Fratelli d’Italia, Noi Moderati, Lista Amico, Lega, lista Mino Cannito Sindaco, Puglia Popolare, tutti rappresentati in giunta), complicando ulteriormente una situazione già molto delicata e con in ballo il futuro della consiliatura. In caso di mancata approvazione del bilancio di previsione 2025 (il cui termine massimo imposto per la ratifica dal ministero dell’Interno, salvo proroghe dell’ultim’ora, scade domani, 28 febbraio), infatti, i consiglieri comunali riceveranno una lettera di ammonimento da parte del Prefetto che assegnerà un limite massimo di ulteriori 20 giorni per l’approvazione del provvedimento. Qualora questo non dovesse avvenire, nemmeno nell’ulteriore lasso di tempo a disposizione, ci sarà la caduta dell’amministrazione e l’arrivo di un commissario.

Il testo della delibera che sarà portata all’esame del consiglio comunale è stato illustrato nel corso della precedente seduta del 21 febbraio dall’assessore al Bilancio Davide Campese. Secondo quanto spiegato da Campese, il bilancio 2025 sarà condizionato da fattori come il caro energia (4 milioni di euro da spendere per la pubblica illuminazione a fronte dei 2,6 previsti inizialmente), la nuova definizione del Patto di stabilità in chiave Europea, con una formula di «spending review» e l’aumento di 730mila euro delle spese per il personale. A fronte di queste uscite sono arrivati aumenti sulle tariffe dell’impiantistica sportiva, ma anche incrementi del canone per le esposizioni pubblicitarie, di alcune delle tariffe per l’occupazione del suolo pubblico (tra cui passi carrabili fermi dal 1997, dehors), e del canone mercatale. Nessun aumento invece per le tariffe legate ai servizi sociali, all’Imu e all’Irpef. Nella sua relazione Campese ha anche specificato che, nonostante le difficoltà, saranno mantenuti stanziamenti per la refezione scolastica, la cultura e gli eventi.

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