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Barletta, oltre 900 capi contraffatti sequestrati e donati alla Caritas. Valore dei beni: 90mila euro
La merce sequestrata dalla GdF era pronta per essere immessa sul mercato fisico e online: avrebbe potuto fruttare un guadagno di circa 50mila euro
BARLETTA - Oltre 900 capi contraffatti di ottima fattura sequestrati e donati alla Caritas di Barletta. È il risultato di un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza della Bat: i risultati sono stati illustrati in una conferenza stampa nella sede provinciale di Barletta. Il quantitativo di merce sequestrata, spesso di difficile individuazione da parte dei periti, era pronto per essere immesso sul mercato fisico e online: avrebbe potuto fruttare un guadagno di circa 50mila euro. L’attività delle Fiamme Gialle, avviata nel 2016, si è concentrata in un capannone di via Trani, nella zona industriale Sud di Barletta, sede di uno stabilimento tessile abusivo.
La contraffazione è molto diffusa in zone dalla forte tradizione tessile come Barletta: non solo colpisce i marchi legittimi, ma danneggia anche i lavoratori e gli imprenditori che pagano le tasse. «Possiamo definire il materiale sequestrato come falso d’autore», sottolinea il comandante della Guardia di Finanza della Bat, Pierluca Cassano. «Si tratta di abbigliamento di ottima fattura venduto sul mercato a prezzi non molto inferiori a quelli originali».
Due gli individui denunciati oltre al sequestro di capi e macchinari: il fenomeno della contraffazione rappresenta uno dei capisaldi del mercato nero cittadino e provinciale, riscontrato in particolare tra ex commercianti che continuano le rispettive attività in nero. «La contraffazione - aggiunge Cassano - è un moltiplicatore di illegalità. Chi acquista capi contraffatti alimenta il circuito criminale, mina il lavoro e la concorrenza contribuendo alla decrescita del Paese». L’attività di contraffazione spesso coinvolge anche il furto delle etichette, un’ulteriore modalità per rendere i capi più difficili da identificare come contraffatti. Per riconoscerli, la Guardia di Finanza si avvale di «periti nominati dalla Procura e individuati dalle case che vendono i marchi. La qualità del prodotto e il marchio ricettato rendono però difficile il lavoro anche al perito stesso».
Il consiglio che il comandante Cassano ha rivolto ai cittadini è «evitare di acquistare presso avventori, profili social, temporary outlet o vendite porta a porta», ma soprattutto «chiedere lo scontrino fiscale che, oltre a contribuire al pagamento delle imposte, garantisce il cittadino. Di fronte al capo falso o pericoloso per la salute perché realizzato con materiali dannosi, si può agire sotto il profilo risarcitorio». I capi contraffatti sequestrati dalla Guardia di Finanza della Bat sono stati donati alla Caritas di Barletta. «È una forma di redistribuzione della ricchezza, che aiuta chi ne ha più bisogno», rileva Cassano.
«Ringrazio la Guardia di Finanza - afferma Matteo Distaso in rappresentanza di Caritas - per questi capi che saranno destinati ai lavoratori stagionali e alle famiglie barlettane che ne hanno necessità».