le feste
Barletta, il Natale solidale della Caritas: «Noi ultimi tra gli ultimi»
L’appello: «Venite a darci una mano, fa bene al cuore. Molto spesso ci si dimentica di chi vive a un metro da casa»
BARLETTA - Un Natale all’insegna della solidarietà e dell’accoglienza, con tante storie da raccontare. Attiva 365 giorni l’anno per sostenere e aiutare chi ha più bisogno, Caritas Barletta moltiplica i propri sforzi nel periodo delle festività. Sin dal 20 dicembre i volontari, impegnati nella struttura di via Cialdini 62 per il servizio mensa, si sono prodigati per rendere meno difficile questo periodo così particolare, ma allo stesso tempo ricco di gesti di solidarietà.
Il clou lo si è avuto con la cena della vigilia e soprattutto con il pranzo di Natale. Quasi 150 persone, 75 famiglie con bambini (il 50% barlettani e i restanti extracomunitari) si sono ritrovate attorno ad un tavolo per gustare un pasto caldo (lasagna, arrosto ed altri piatti della tradizione) e trascorrere qualche ora lontano dagli stenti.
«Nel periodo natalizio - ha raccontato il direttore della Caritas Barletta, Lorenzo Chieppa - nella nostra mensa, l’accoglienza acquista il valore più puro del termine, quest’anno poi ancora di più visto l’inizio dell’anno giubilare. Dopo il pranzo natalizio c’è stato quello più leggero del 26 a Santo Stefano. Poi passeremo a “L’ultimo con gli Ultimi” a fine anno».
Quella del 31 dicembre è ormai una tradizione consolidata della Caritas Barletta «non si aspetta la mezzanotte - ha sottolineato Chieppa - ma ci si stringe tutti insieme gustando anche una fetta di panettone fornita da un noto pasticciere barlettano ad ulteriore testimonianza del supporto che la città ci offre per tutto l’anno ed in particolare in questo periodo così delicato».
A proposito di supporto, il Natale porta con sé tante storie da raccontare, come ad esempio quella di Michele. Barlettano, di 17 anni appena, il 25 dicembre si è trovato a passare per caso da via Cialdini dopo aver trascorso il suo Natale in serenità. Qualcosa lo ha spinto ad entrare in mensa, ad indossare il grembiule e a dare il suo supporto a chi in quel momento ne aveva più bisogno. «Quella di Michele - ha spiegato il direttore Caritas Barletta - è la nostra storia di Natale. Lui chiedeva solo di essere d’aiuto e il suo operato silenzioso ha commosso tutti noi. Quanti giovani in queste feste lanciano segnali di attenzione, un vero grido. A volte, il compito delle Caritas è quello di tendere la mano soprattutto a loro. Molto spesso si pensa a far del bene a popolazioni lontane dimenticandoci di chi vive a un metro da casa ed ha bisogno di aiuto».
Naturalmente, anche durante il periodo natalizio, è aperto il dormitorio di via Manfredi, la cui importanza diventa quanto mai rilevante in giorni di grande freddo come quelli che stiamo vivendo «chiunque volesse godere di un letto pulito o una doccia calda può venire a trovarci, abbiamo 30 posti letto e li mettiamo a disposizione con grande sacrificio e impegno dei nostri volontari i cui sforzi si moltiplicano fino al 7 gennaio».
Infine un invito «vi aspettiamo presso le nostre strutture - ha chiosato Chieppa -. Passare un’ora da noi nell’anonimato operoso scalda il cuore. Nell’augurarvi buone feste, vi chiediamo di venirci a trovare. Per noi tutti sono importanti».