Il fenomeno
«Barletta è l’Università per i ladri d’automobili»
Il questore Bat, Alfredo Fabbrocini: «Servono appena 3 minuti». I furti sono calati anche del 30-40%, ma non è sufficiente
BARLETTA - Il grande impegno messo in campo da istituzioni e forze dell’ordine sta portando i suoi primi risultati, ma per togliere alla Bat il triste primato italiano dei furti d’auto c’è ancora tanto da fare. Il quadro emerso dal convegno promosso dal sindacato nazionale Agenti con Confconsumatori ed ospitato da palazzo San Domenico a Barletta è di quelli che lasciano intravedere la possibilità di una decisa inversione di rotta, per farlo però servirà intervenire su diversi aspetti sui quali istituzioni e forze dell’ordine si sono confrontati.
«Per rubare un’auto - ha sottolineato il questore della Bat, Alfredo Fabbrocini - bastano appena 3 minuti e capirete bene come ci si trovi di fronte ad una lotta impari. Questo territorio è un po’ l’Università del furto d’auto, eppure in questi mesi abbiamo ottenuto molti successi arrestando complessivamente 50 ladri d’auto, i furti sono calati anche del 30-40%, ma non basta. Bisogna trovare soluzioni».
Dello stesso avviso il comandante provinciale del carabinieri della Bat, il colonnello Massimiliano Galasso: «Abbiamo messo in campo sforzi notevoli per portare il fenomeno a livelli fisiologici, ma serve altro. Lo si può contrastare con le tecnologie, con le vecchie tecniche di polizia di strada, ma anche con la partecipazione della cittadinanza. Le segnalazioni a volte arrivano con ritardo, noi non ci fermiamo, ma serve l’aiuto di tutti».
Sullo sforzo messo in campo delle forze dell’ordine si è soffermato anche il prefetto della Bat, Silvana D’Agostino: «Man mano che la provincia sta assumendo la sua identità con uomini e mezzi - ha dichiarato il prefetto - si potranno adottare strategie più idonee per contrastare il fenomeno. Il ministro Piantedosi ha mantenuto la sua promessa, tanti uomini sono arrivati e tanti altri ne arriveranno entro fine anno, ma bisogna fare ancora qualcosa in più. Servono strategie finalizzate a contrastare il mercato nero, la legislazione deve venirci incontro dal punto di vista della punibilità».
E a proposito della riforma della giustizia, il procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti, non ha nascosto la sua preoccupazione su alcuni aspetti: «La situazione è migliorata, le squadre investigative stanno intervenendo e vi è una flessione dei numeri, ma non basta. La normativa nazionale è sfavorevole rispetto a queste indagini, rendere il furto d’auto perseguibile a querela riversa sul cittadino un peso intollerabile. Se poi dovesse passare la riforma che porta a 45 giorni la durata delle intercettazioni, le indagini non potremmo nemmeno avviarle perché per questi reati ci servono 4 mesi».
Per il presidente provinciale sezione Nord barese del Sindacato nazionale agenti, Michele Languino, tra i promotori del convegno insieme al consigliere comunale e assicuratore Flavio Basile, «analizzare il problema serve a consolidare il confronto tra le parti per sviluppare azioni congiunte in grado non solo di denunciare gli effetti negativi del fenomeno, ma anche di mettere in sinergia le risorse per contrastarlo».