la polemica

Barletta, arriva il nuovo regolamento: la polizia locale sarà armata con spray e taser

adriano antonucci

Fa discutere aspramente gli schieramenti politici la novità introdotta nel nuovo regolamento

BARLETTA - La polizia Locale ha il suo nuovo regolamento, ma sul taser è polemica. Il consiglio comunale di mercoledì ha ratificato l’adeguamento del regolamento a quanto stabilito dalla normativa regionale mandando in soffitta quello precedente risalente addirittura al 1996.

Entrando nel dettaglio, cambia ufficialmente la denominazione da polizia Municipale a polizia Locale, vengono stabilite norme che disciplinano l’associazionismo e la cooperazione e si distinguono in maniera chiara le figure interne al corpo: dagli ispettori, ai sovrintendenti, fino ad arrivare ai commissari.

Non mancano, naturalmente, anche le novità rispetto alle armi in dotazione. Oltre alla «classica» pistola semiautomatica, gli agenti della polizia locale avranno uno spray distanziatore, giubbotti antiproiettile e, in ultimo, un taser.

La dotazione agli agenti della pistola elettrica è stata introdotta nel regolamento in seguito ad un emendamento proposto dalla consigliera comunale di Fratelli d’Italia Stella Mele e sottoscritto da tutto il centrodestra a sostegno del sindaco Cannito. A spiegare le motivazioni della scelta è la stessa consigliera Mele «questo emendamento ad un regolamento atteso da troppo tempo, consegna ai nostri agenti uno strumento in più di autodifesa in un contesto sociale nel quale si ritrovano a fare i conti con pericoli sempre crescenti. Abbiamo pensato fosse doveroso munire la polizia Locale di strumenti utili per garantire la loro stessa sicurezza oltre a quella dei cittadini. Il dispositivo non è letale ed è stato introdotto già in altri comuni».

L’introduzione del taser ha spinto Partito Democratico e Coalizione Civica ad esprimere il proprio voto contrario all’approvazione del regolamento. «Bisognava avere maggiore cautela - ha affermato la capogruppo dem, Rosa Cascella. Al nuovo regolamento abbiamo lavorato in modo concreto con il contributo fondamentale della nostra consigliera Adelaide Spinazzola in commissione consiliare, ma l’emendamento ha cambiato le carte in tavola. Aggiungere agli strumenti in dotazione anche la possibilità di avere un’arma che se utilizzata male può essere mortale necessitava di un doveroso approfondimento. Questo non ci è stato concesso, l’emendamento è stato proposto in maniera categorica e a malincuore abbiamo dovuto esprimere parere contrario».

Dello stesso avviso anche Coalizione Civica con i consiglieri Carmine Doronzo e Michela Diviccaro. «A nulla sono valse le nostre dichiarazioni che, citando i rapporti di Amnesty International, dell’ONU, della conferenza di Ginevra, di Antigone Onlus, sottolineavano che il taser è annoverato, scientificamente, tra gli strumenti di tortura, quale “arma di tortura“, appunto. Questo, è un atto di inciviltà».

A queste rimostranze ha, infine, risposto Mele «pur rispettando le posizioni titubanti dell’opposizione, sono orgogliosa di aver completato con questa norma il regolamento. Non si poteva attendere ancora per approvarlo ed anche rinviarne la discussione non avrebbe cambiato nulla».

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