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Bisceglie, disse in pubblico che la pm e l'avvocato erano «trombamici»: per il giudice non fu diffamazione, assolto

 
Linda Cappello

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Linda Cappello

Bisceglie, disse in pubblico che la pm e l'avvocato erano «trombamici»: per il giudice non fu diffamazione, assolto

La vicenda è avvenuta nel 2018 durante la presentazione di un libro: nel mirino del 50enne c'era la pm Simona Merra incastrata in una polemica per alcune foto insieme a uno dei legali coinvolti nel disastro ferroviario sulla tratta Andria-Corato

Giovedì 19 Settembre 2024, 12:29

BISCEGLIE - La parola “trombamici” è priva di disvalore etico o morale. Poiché nel linguaggio corrente si “è liberata di ogni accezione negativa, nel corrente contesto socio - culturale“. È per questo motivo che il giudice di pace di Lecce Valter Vavalle ha assolto dall’accusa di diffamazione il signor Leonardo Sesta, 50enne barese, finito a processo per le considerazioni pubbliche fatte nel 2018 a Bisceglie sul pubblico ministero Simona Merra.

La vicenda è nota. La dottoressa Merra, all epoca in cui era in servizio alla procura di Trani come titolare del fascicolo del disastro ferroviario sulla tratta Andria - Corato, finì al centro di una polemica per alcune foto che la ritraevano insieme durante un’occasione conviviale con l'avvocato Leonardo Di Cesare, difensore di uno degli indagati coinvolti nell’inchiesta. A causa del clamore mediatico, il fascicolo fu assegnato ad un altro pm ed il CSM sanzionò il magistrato con una censura. “Non doveva essere solo destinataria di una censura - dichiaro Sesta nel corso di un evento in una libreria - bensì doveva essere buttata fuori perché lei e l'avvocato erano trombamici”.

“L aver attribuito alla persona offesa una relazione del tipo trombamico con l avvocato- è scritto in sentenza- non può assumere rilevanza penale in quanto tale parola non era e non è immediatamente ed inequivocabilmente percepibile come offensiva della reputazione altrui secondo parametri di comune comprensione ancorati al registro di verifica dell’uomo medio”.

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